di Ignazio Marino  

 

Il patrimonio della Cassa di previdenza dei dottori commercialisti, circa 4,8 miliardi di euro, rende bene. Nel 2012, infatti, la componente mobiliare (che nel portafoglio dell’ente ha un peso determinate, circa l’80%) ha registrato una performance positiva pari a +12,5%, calcolata a valore di mercato secondo la metodologia time-weighted.

E anche la prima parte del 2013 è con il segno positivo. Lo rende noto la stessa Cassa di previdenza nella newsletter 4/2013.

I rendimenti. Scomponendo il dato, contributi significativi sono stati apportati dal comparto obbligazionario (circa +6%), da quello azionario (circa +2%) e dai mandati in delega (circa +3%), che da soli realizzano quasi il 90% della performance complessiva. In virtù del restringimento degli spread in Europa e del rialzo dei listini azionari mondiali, tutti gli investimenti hanno contribuito positivamente al risultato complessivo. All’interno dell’asset class obbligazionario, il maggior contributo è stato apportato dai titoli di stato italiani (3,2%), dalla componente Paesi Emergenti (0,9%) e High Yield (0,8%). Passando all’azionario, le migliori perfomance sono state assicurate dalle aree geografiche Nord America e Asia (0,44% per entrambe) ed Emergenti (0,42%). Anche l’apporto delle obbligazioni convertibili è stato significativo e pari a +0,71%. La volatilità è risultata lievemente più alta nelle gestioni patrimoniali, ciò è da imputare alla gestione a benchmark orientata maggiormente al comparto azionario.

L’andamento del 2012. Il primo trimestre è stato caratterizzato da un andamento positivo, complice le politiche monetarie accomodanti e dati macroeconomici in miglioramento mentre il secondo l’andamento è stato in discesa, complici le nuove preoccupazioni legate alla crisi europea di nuovo in primo piano e agli effetti non positivi delle manovre sino ad allora messe in atto. Nel terzo e quarto trimestre l’andamento ha visto la risalita, complice l’affermazione della Bce di essere pronta a «fare di tutto» per salvaguardare la moneta unica. Tutto ciò si è tradotto in un 2012 positivo sia per i mercati azionari che obbligazionari, ma caratterizzato da una forte volatilità, conseguenza delle diverse vicende politiche ed economiche a livello mondiale.

L’andamento del 2013. La prima parte dell’anno è stata caratterizzata da bassa volatilità e neppure l’incertezza circa l’esito delle elezioni politiche in Italia ha impattato in maniera significativa sui mercati. I mercati azionari hanno continuato a guadagnare, sfruttando il miglioramento del contesto macro proveniente soprattutto dall’America e la politica monetaria ultra-espansiva attuata da Federal Reserve, Bank of England e Bank of Japan. Anche se a metà anno i rendimenti dei mercati azionari ed obbligazionari emergenti hanno registrato una discesa. Nel periodo 31/12/2012-30/8/2013 il portafoglio ha visto registrare una performance positiva del patrimonio mobiliare della Cassa pari a +1,49%, grazie al contributo positivo dell’azionario Usa ed Europa e dei titoli di stato italiani.

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