di Anna Messia

Finora parlando di Axa in Italia si è sempre fatto riferimento alle due realtà con cui il colosso assicurativo francese opera da tempo nel Paese. Da una parte AxaAssicurazioni, che distribuisce polizze tramite gli agenti, dall’altra Axa Mps, la joint venture con il Monte dei Paschi nata nel 2007 e consolidata negli anni, a dispetto del periodo difficile attraversato dalla banca senese negli ultimi tempi.

Ma da luglio scorso, quando Frederic de Courtois, che era già amministratore delegato di Axa Mps, ha assunto anche la guida di Axa Assicurazione, le due realtà hanno iniziato ad avvicinarsi sempre di più e ora sta per prendere vita il progetto Axa One Italy, che metterà a fattor comune le due realtà per creare sinergie, ridurre i costi e migliorare così la presa sul mercato assicurativo italiano nell’ambito di una strategia di crescita. Il nuovo piano industriale sarà approvato solo a febbraio dai consigli di amministrazione delle due società, ma de Courtois ha anticipato a MF-Milano Finanza le novità più importanti. Perché il processo di avvicinamento è già stato avviato, a partire dai numerosi innesti nella squadra di manager.

Domanda. Ingegner de Courtois, che cosa significherà in concreto Axa One Italy?

Risposta. Sarà un’unica realtà in cui sarà messo a fattor comune tutto quello che possiamo fare insieme con i due modelli di business di Axa Assicurazioni e di AxaMps. Come, per esempio, la piattaforma informatica del ramo Vita e del ramo Danni o la contabilità e la gestione dei sinistri. Già oggi Axa Assicurazioni gestisce i sinistri Rc Auto di Axa Mps, ma la gestione sarà sempre più accentrata tenendo separate le funzioni che sono caratteristiche dei singoli business.

D. Si tratterà di una nuova società assicurativa?

R. Non sarà possibile creare un’unica compagnia perché mentre Axa Assicurazioni è interamente controllata, Axa Mps è una joint venture partecipata al 50% dalMonte dei Paschi. Bisognerà quindi mantenere separate le due strutture legali, ma ci sarà un’integrazione del business, a partire dalla governance.

D. Con un organo di indirizzo comune?

R. È già stato creato un management committee presieduto da me e partecipato da 12 persone che lavorando nelle due compagnie. L’organo si riunisce ogni due settimane per studiare le strategie trasversali alle due società e stiamo già lavorando per mettere in piedi altri organi di indirizzo comune.

D. Quali sono stati invece gli innesti di manager?

R. In Axa Mps è stato nominato un nuovo direttore generale, Beatrice Derouvroy. Così come in Axa Assicurazioni, dove la stessa funzione è stata assegnata da Maurizio Cappiello, mentre sono stati nominati sette vicedirettori generali che operano nelle due compagnie. Robert Gauci, ex responsabile in Italia di Metlife, è uno dei nuovi vicedirettori in qualità di direttore operativo.

D. Insomma nuovi manager e un nuovo assetto; con quali obiettivi?

R. Vogliamo crescere in maniera profittevole. Già oggi sia Axa Mps sia AxaAssicurazioni hanno una buona profittabilità e fanno meglio del resto del mercato. Il nostro gruppo raccoglie complessivamente 6 miliardi in Italia, con una quota del 5%. Da gennaio a settembre la raccolta Danni è aumentata del 3% in un mercato che registrava una flessione del 4%. Mentre il ramo Vita ha registrato un boom con una crescita del 52% in un mercato in salita del 37%. Si tratta di ottimi risultati ma non possiamo fermarci perché le sfide aumenteranno. I clienti richiederanno sempre più un accesso multicanale alle compagnie e la digitalizzazione del gruppo è il progetto cardine di Axa a livello internazionale. Un trend che per esempio porterà le polizze Rc Auto a trasformarsi sempre più in una commodity e spingerà l’intero mercato a cambiare le relazioni con i clienti per migliorare i servizi di consulenza per prodotti più complessi.

D. Mettere insieme le forze tra le due società vi aiuterà?

R. Esattamente, ma i piani di crescita di Axa in Italia non si fermano qui. Vogliamo anche potenziare la rete, che raccoglie oggi circa 700 agenzie, sia attraverso la crescita interna sia mediante l’attrazione di nuovi agenti. Sono tanti i professionisti che in questo periodo chiedono di lavorare con noi. Abbiamo sempre incentivato la crescita della rete ma è un processo che vogliamo accelerare.

D. Proprio in queste settimane l’Ania e gli agenti hanno avviato la trattativa per il rinnovo del contratto. Il confronto si è acceso sulla questione del mono e plurimandato. Lei che cosa ne pensa?

R. Per noi, che non siamo leader di mercato, gli accordi tra agenti e il plurimandato rappresentano indubbiamente un’opportunità di crescita. Vogliamo assumere decine di nuovi agenti ogni anno per i prossimi cinque anni .

 

D. Tornando alla nascita di Axa One Italy, Mps che ruolo avrà in questo progetto?

R. Con loro il legame si è fatto sempre più forte negli anni. La bancassurance del resto è una delle priorità del nuovo piano industriale dell’istituto e noi crediamo in loro, tanto che siamo pronti a sostenere l’aumento di capitale che sarà necessario con l’obiettivo di mantenere la nostra partecipazione stabile al 4%. Sono convinto che Mps grazie a questo piano di rilancio sarà una delle migliori banche in Italia.

D. Mps rimarrà il vostro unico partner bancario?

R. Il principale, ma certamente non l’unico. In realtà, stiamo parlando già con altri istituti di medie dimensioni interessati in particolare alla distribuzione di prodotti Danni e di Protezione Vita allo sportello. Con Mps abbiamo realizzato un modello di successo e ora siamo pronti a replicarlo con altre realtà bancarie e sarà un pilastro della nostra strategia di crescita sull’Italia. (riproduzione riservata)