di Mauro Romano

 

Mentre stanno per ricevere una stangata sull’Ires (altro articolo a pagina 7) le compagnie di assicurazione ottengono un contentino per quanto riguarda la deducibilità fiscale della variazione della riserva sinistri nel ramo Danni. La novità è contenuta nella legge di Stabilità dove si prevede una riduzione, a partire dal periodo di imposta 2013, «della deducibilità fiscale in cinque anni dell’importo della variazione riserva sinistri relativa ai contratti di assicurazione dei rami Danni», che al momento è deducibile in 18 anni. In pratica come già avvenuto nel settore bancario dove gli istituti hanno incassato il taglio sulla deducibilità fiscale delle perdite sui crediti, portata da 18 a cinque anni, anche per le compagnie di assicurazione si terrà conto dei sinistri liquidati quando gli sarà chiesto di pagare le tasse. Ma si tratta di benefici limitati dal punto di vista patrimoniale. Secondo i calcoli contenuti nella relazione tecnica al provvedimento nel 2013 ci dovrebbe essere un aggravio per le imprese di assicurazione di 33,2 milioni (la ragione è tecnica), che dovrebbe poi trasformarsi in un vantaggio crescente negli anni seguenti: 20,2 milioni nel 2014, 73,8 nel 2014 e 127,3 nel 2015, per salire a 180,9 milioni nel 2016. Numeri che però sarebbero sovrastimati e comunque non certo in grado di compensare l’effetto negativo e immediato che potrebbe arrivare da un aumento dell’Ires se la stangata rappresentata dall’aumento dal 27,5 al 36% venisse confermata. (riproduzione riservata)