Il sistema assicurativo italiano è stato messo in sicurezza con le nuove regole prudenziali di Solvency II. Nonostante venga richiesto un requisito di capitale che sarà circa il doppio rispetto all’attuale, per le compagnie italiane, che hanno già risorse patrimoniali in eccesso, non ci sono aumenti di capitale in vista.

L’accordo di Solvency II comporterà un miglioramento dei ratio imposti alle compagnie italiane.

Ne è soddisfatta l’ANIA, che mercoledì pomeriggio ha dedicato al tema una conferenza stampa per la prima volta realizzata via web.

Le nuove norme sono il risultato di una lunga mediazione tra gli interessi, spesso molto diversi, dei Paesi dell’Unione europea.

“Il timore del mercato, dei consumatori e anche dei Governi era che senza questo alleggerimento nessuno avrebbe più offerto garanzie a lungo termine; questo rischio ora si riduce”, ha spiegato Dario Focarelli, direttore generale dell’Ania.
Per sterilizzare la volatilità dei mercati finanziari le compagnie applicheranno il meccanismo del volatility balancer, che, in particolari circostanze di volatilità, incrementa il tasso (la curva swap) al quale vengono scontate le passività delle compagnie.

“Con il nuovo meccanismo in Italia, secondo prime stime, si calcola che si libereranno circa 8 miliardi di euro di riserve, pari al 2% del totale. Ciò si tradurrà in un miglioramento stimabile in circa 16 punti rispetto al Solvency II ratio simulato da Ivass a fine 2012”.

Si tratta naturalmente di un esercizio teorico perché i valori di solvibilità sono calcolati su dati riferiti al 2012, mentre gli 8 miliardi di euro sono ricavati in base agli attuali spread. 
Focarelli ha ricordato che Solvency II raddoppia i requisiti patrimoniali delle compagnie rispetto alle regole vigenti, ma questo non comporterà ricapitalizzazioni da parte delle imprese che hanno risorse patrimoniali sufficienti.
Sempre in base alle attese di Ania, l’Ivass, l’Authority di settore italiana, aderirà a tutte le linee guida messe a punto dall’Eiopa. “Si tratta di oltre 2mila pagine – ha ricordato Focarelli –. Sono convinto che l’Ivass farà realizzare un adeguamento progressivo alle novità, con regolamenti o lettere al mercato”.