L’ANAPA ha diffuso la lettera inviata al presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (c.d. Antitrust), Giovanni Pitruzzella, lo scorso 5 luglio, sul tema della collaborazione fra gli intermediari, della diffusione del plurimandato e dell’indagine in materia di RCA (avviata su denuncia dello SNA).

In allegato pubblichiamo il testo integrale del documento inviato all’Antitrust.

ANAPA, in una newsletter, si è espresso molto criticamente nei confronti della denuncia da parte del Sindacato Agenti, che ha portato alla disdetta di alcuni accordi aziendali per paura di incorrere in sanzioni.

Vi chiediamo dunque, alla luce di questi fatti e considerando il contesto economico nel quale ci troviamo ad operare, qual è la strategia e l’obiettivo di “chi si dichiara” il rappresentante della maggioranza degli Agenti? Azzerare ogni istituto contrattuale ed economico esistente e lasciare il campo a un sistema nel quale esiste solo l’agente proponente che abbia un mandato disciplinato dal Codice Civile oppure dall’accordo (erga omnes) del 1951? O da un nuovo tipo di mandato, ONE TO ONE, rilasciato da chi e a quali condizioni? Come potranno sopravvivere le agenzie più in difficoltà, quelle con minori capacità economiche e minore organizzazione di fronte ad una totale liberalizzazione di regole e rapporti?

E’ questo il modo migliore di rappresentare gli interessi dei più deboli? E ancora è con questi atteggiamenti, citiamo solo l’ultimo di fronte all’ANIA della scorsa settimana, che s’intende dare credibilità alla categoria?

Ma se gli “Accordi Aziendali” verranno considerati dall’Antitrust una limitazione della concorrenza e se anche un’ipotesi di rinnovo dell’ANA 2003 subirà la stessa sorte, che fine faremo? Lasceremo spazio alle compagnie straniere che vogliono operare con agenti “indipendenti” senza accordi, saremo “liberi tutti”, vale a dire imprese e agenti? E’ questo il destino che ci attende? E credete che così salvaguarderemo la nostra figura o piuttosto saremo sostituiti da altri canali alternativi, come le dirette, il canale bancario e postale, o ancor peggio dagli aggregatori o Google?” .