Il settore pubblico, anche in un’ottica di riduzione della già elevata pressione fiscale, non può e non intende far gravare i costi della ricostruzione in aree colpite da eventi naturali sulla collettività attraverso, ad esempio, l’aumento delle accise o l’introduzione ex post di una nuova tassa ad hoc (addizionali Irpef o Iva) o parafiscali (aumento delle accise sulla benzina) a carico di tutti i cittadini, che non sono stati poi eliminati una volta terminato l’intervento straordinario o la ricostruzione”.

Lo ha affermato Sergio Balbinot, Group chief insurance officier del Gruppo Generali, in un’audizione in commissione Ambiente e Ll.Pp. della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullo stato della sicurezza sismica in Italia. Poiché un’assicurazione solo volontaria non sarebbe sostenibile dal mercato, Balbinot ha sottolineato come occorrerebbe un sistema obbligatorio o semi-obbligatorio con agevolazioni fiscali per le polizze e lo Stato riassicuratore di ultima istanza.

Predisponendo una normativa sui rischi da catastrofi, ha proseguito Balbinot, occorrerà prevedere meccanismi per “evitare che la domanda di tali garanzie si concentri solo nelle aree notoriamente più esposte, attraverso la maggior diffusione possibile della copertura. Tale diffusione, ferme le differenziazioni di premio in base all’ubicazione ed alla sua esposizione al rischio, dovrebbero basarsi su meccanismi obbligatori o semi-obbligatori (obbligo solo per chi sottoscrive polizze incendio)”. Sul fronte fiscale servirebbe un’aliquota ridotta al 12,5%, come per i veicoli, e la deducibilità Irpef dei premi. Ultimo punto, si dovrebbe configurare “l’intervento dello Stato come risk carrier di ultima istanza, ispirandosi agli schemi già presenti in Paesi europei a noi vicini (Francia e Spagna), per consentire al mercato di sostenere il verificarsi di eventi estremi”.

Balbinot ha fatto notare come in Italia le calamità degli ultimi anni stiano portando “un cambio di mentalità, che ha portato a una maggiore consapevolezza della necessità di proteggersi dalle conseguenze di questi eventi”. Si tratta però di un fenomeno che deve ancora radicarsi e la crisi, ha rilevato, “rappresenta un ostacolo al ricorso all’assicurazione”. Intanto, ha reso noto Balbinot, Generali “ha iniziato a commercializzare la garanzia terremoto nel settore delle abitazioni, venduta non separatamente dal prodotto incendio”. 

Fonte: Radiocor