Effetto-Greco ed effetto spread sul titolo Generali, in forte recupero. All’indomani della decisione di sostituire l’ex ceo di gruppo, Giovanni Perissinotto, con Mario Greco, l’azione in Borsa si è mossa al rialzo. Dal 25 luglio scorso a venerdì scorso, 23 novembre, il titolo è risalito infatti da 8,560 a 12,71 euro, con una crescita di poco inferiore al 50 per cento. Avrebbe contribuito a questo recupero il carisma di Greco presso gli investitori. Al di là di questa notazione, c’è la constatazione che il titolo è risalito anche, in virtù della discesa dello spread sui titoli di Stato. Uno spread molto alto, infatti, deprime il valore dei titoli di Stato italiani che sono in pancia a tutte le compagnie e a Generali soprattutto, se non altro per la sua mole, e ciò si riflette immediatamente sul valore dell’azione quotata in Borsa. È stato lo stesso Perissinotto, in un’intervista ad Affari & Finanza, a ricordare l’esistenza di questo semplice effetto-spread. La riprova, in fondo, è sotto gli occhi di tutti: basta andarsi a guardare l’andamento del titolo nella prima metà dell’anno: il 19 marzo scorso aveva toccato il valore massimo di 13,45 euro, in concomitanza con il massimo effetto calmieratore sui tassi apportato dall’Ltro deciso dalla Banca centrale europea. Lo spread sui titoli di Stato italiani era sceso in quel momento fino a 250 punti base. Poi è risalito e oggi è ancora a 338, e quindi non è un caso che il titolo Generali non sia ancora tornato al livello di marzo ma sia ancora a 12,71. Dunque il rimbalzo è legato in parte al cambio di management e in parte all’effetto determinato dalla riduzione dello spread. (a.b.)