di Matteo Mediola

Cala il sipario sulle borse e la pelletteria firmate Gilli, cioè Giulia Ligresti. Dopo aver prima chiuso il negozio di Firenze e poi aver venduto quello di Roma al gruppo calzaturiero marchigiano Loriblu, l’ultimo atto dell’avventura imprenditoriale della figlia del costruttore e finanziere siciliano Salvatore Ligresti si è consumato qualche giorno fa davanti al notaio milanese Giovannella Condò: lo storico negozio flasgship di Gilli di 100 metri quadrati in via Della Spiga 5, nel centro di Milano, è stato ceduto per 3 milioni di euro al coreano Yong Hee Jung, amministratore delegato della srl SA Milano. La SA Milano, costituita pochi mesi fa con un capitale di 600 mila euro, è controllata dal gruppo coreano ShinWon Corporation (quotato sulla borsa di Seul) e nel consiglio, oltre a Hee Jung, siedono Cho Eun Joo e Park Jong Sun. Il corrispettivo è stato saldato attraverso otto assegni circolari staccati dal compratore asiatico ed emessi dalla Banca Popolare di Sondrio: a siglare l’atto di cessione di ramo d’azienda è stato Andrea Acampora, nominato amministratore unico della Gilli proprio qualche giorno fa perché gradito al tribunale di Milano che ha dichiarato fallita la holding Sinergia di proprietà di Salvatore Ligresti e controllante l’azienda della figlia, costituita nel 2007 poche settimane dopo aver rilevato il negozio nel centro del Quadrilatero della Moda di Milano dal noto marchio calzaturiero Sergio Rossi. Il negozio, che ora passa nelle mani dell’imprenditore coreano, è soggetto al pagamento di un canone d’affitto di 120 mila euro l’anno al proprietario, gli Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio che lo ricevettero nel 1954 come lascito dell’eredità del milanese Alfredo Bonelli. (riproduzione riservata)