di Gianluca Zapponini

Via libera della Camera al Tagliatasse. La commissione Bilancio di Montecitorio ha infatti approvato l’emendamento alla legge di Stabilità che istituisce, a partire dal 2013, il fondo per la riduzione della pressione fiscale. Sabato, come anticipato da milanofinanza.it, la proposta elaborata da questo giornale e dai tutti i media di Class Editori, di anticipare al prossimo anno la costituzione del Fondo, alimentandolo con i denari recuperati dall’evasione, era stata sottoposta all’esame della Commissione, sotto forma di emendamento, dai relatori al ddl Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd). Ora, con il via libera di ieri, la sospirata riduzione delle tasse su cittadini e imprese potrebbe essere più vicina. Come già detto, il grosso degli introiti arriverà dalla lotta all’evasione, mentre un altro contributo lo daranno la riduzione degli sconti fiscali. Secondo il testo dell’emendamento «a partire dall’anno 2013», il Documento di economia e finanza (Def) conterrà «una valutazione relativa all’anno precedente delle maggiori entrate strutturali derivanti, in termini permanenti, dall’attività di contrasto all’evasione ». Dette maggiori entrate, al netto di quelle necessarie al mantenimento dell’equilibrio di bilancio e alla riduzione del debito, «confluiscono» in un Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale e saranno finalizzate al contenimento degli oneri fiscali gravanti sulle famiglie e sulle imprese, «secondo le modalità di destinazione e di impiego indicate nel medesimo Def». Qualcuno sostiene che alla fine ci sarà ben poco nel Fondo, ma comunque il segnale che arriva dal Parlamento è importante e può sempre essere migliorato con l’andare avanti dell’esame della legge di Stabilità. Resterà fuori tutto il risparmio derivante dal calo degli spread, ovvero dalla differenza tra la spesa per gli interessi sul debito pubblico prevista e quella effettivamente erogata: nella giornata di ieri, rispetto al testo di sabato, sono stati soppressi tutti gli automatismi inizialmente previsti. La modifica è stata chiesta espressamente dal sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo, a nome del governo, per evitare eventuali provvedimenti che avrebbero impatto sui mercati internazionali. «Si tratta della normale prudenza del buon padre di famiglia », ha spiegato Polillo. Il testo prevede anche la presentazione da parte del Tesoro di un rapporto annuale allegato alla nota di aggiornamento al Def circa i risultati conseguiti «in materia di misure di contrasto dell’evasione fiscale e contributiva». Il rapporto «indica, altresì, le strategie per il contrasto dell’evasione fiscale e contributiva, le aggiorna e confronta i risultati con gli obiettivi, evidenziando, ove possibile, il recupero di gettito fiscale e contributivo attribuibile alla maggiore propensione all’adempimento da parte dei contribuenti». L’ok della commissione al Fondo è «un evento straordinario e epocale», ha affermato Brunetta, «una volta ottemperati gli obiettivi di consolidamento fiscale tutto quello che ci sarà in più andrà alla riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese». Ieri ci sono stati importanti sviluppi anche per un’altra questione, quella degli esodati. In serata è stato infatti presentato dai relatori un nuovo emendamento al ddl Stabilità con una nuova soluzione certificata dalla Ragioneria Generale dello Stato che punterebbe, come copertura, alla deindicizzazione delle pensioni sei volte superiori al minimo (sopra i 3 mila euro al mese) ma ci sarebbero anche nuove risorse per coprire un buco che ancora oggi non si riesce a capire quanto sia consistente. Nel frattempo però cambia la platea dei lavoratori per i quali scattano le nuove tutele per gli esodati. Scompare infatti il riferimento ai lavoratori licenziati prima del 2011 per il fallimento della propria società per far posto a chi è entrato in mobilità entro il 4 dicembre 2011. Tra le altre novità, la commissione ha approvato un emendamento per l’impiego delle risorse provenienti dalla razionalizzazione degli incentivi alle imprese (mediante il cosiddetto decreto Giavazzi) per finanziatore la ricerca ma, soprattutto, la riduzione del cuneo fiscale. Sempre ieri infine è stato proposto un fondo da 900 milioni di euro da destinarsi al sociale, tra cui i malati di Sla. (riproduzione riservata)