DI MASSIMO GALLI

In Francia i casi di infarto aumentano tra le donne giovani, mentre sono in diminuzione tra gli uomini. È quanto emerge dall’ultimo Bollettino epidemiologico settimanale dell’Istituto di vigilanza sanitaria, che fotografa la situazione Oltralpe. I dati sull’infarto miocardico (al cuore) tengono conto dei cambiamenti avvenuti tra il 2002 e il 2008, anno in cui furono ricoverate in ospedale 56.102 persone per un infarto, di cui il 66,4% uomini e il 33,6% donne. In generale, le persone fi nite in un nosocomio per questa patologia sono scese del 7,4%. Mentre si è verifi cata una frenata (-13,6%) tra le persone oltre i 65 anni, quelle più giovani hanno accusato un incremento del 3,6%. Tenendo invece conto dell’aumento della popolazione e del suo invecchiamento, il tasso standardizzato dei pazienti ha registrato un ribasso del 17,2%. A suscitare stupore e preoccupazione, in realtà, sono i numeri suddivisi per sesso. Tra gli uomini con meno di 65 anni i casi di infarto sono scesi, sempre tra il 2002 e il 2008, da 71,4 a 64,1 ogni 100 mila abitanti; tra gli ultrasessantacinquenni si è passati da 547,5 a 423. La tendenza femminile è diversa: mentre per le over 65 c’è stata una contrazione da 274 a 209 casi per 100 mila abitanti, le più giovani hanno accusato un aumento da 11,6 a 12,3 casi. Ma la crescita più consistente si è verifi cata nella fascia d’età compresa fra 25 e 54 anni: in particolare, gli infarti sono saliti dell’8,3% tra 25 e 34 anni, del 14,6% fra 35 e 44 anni e del 17,9% fra 45 e 54 anni. Lo studio evidenzia una riduzione della prevalenza dell’ipertensione arteriosa e dell’ipercolesterolemia (eccesso di colesterolo). Invece, nell’ultimo decennio, hanno avuto un’evoluzione preoccupante in Francia tre fattori di rischio vascolare, che potrebbero essere responsabili dell’infarto tra le giovani donne: fumo, diabete e obesità. Quanto alla mortalità, il rallentamento medio è nell’ordine del 10%, ma i decessi sono più consistenti proprio a livello femminile. La riduzione dei ricoveri degli uomini è legata, tra l’altro, al forte calo dei fumatori, scesi dal 65% della popolazione nel 1965 all’attuale 30%. Tra le donne si è invece verifi cato un fenomeno opposto, con il passaggio dal 10 al 30% di fumatrici: ciò contribuisce a spiegare il maggior numero di infarti. In ogni caso, al di là della componente sessuale, l’80% degli infarti miocardici prima dei 50 anni è legato proprio al tabacco. Le altre cause, dal diabete all’ipertensione, sono più marginali in questa fascia d’età. © Riproduzione riservata