di Roberta Castellarin e Paola Valentini

L’industria del risparmio gestito torna all’antico splendore e in un solo mese il patrimonio in gestione passa da 992 a 1.182 miliardi, come emerge dalla nuova mappa di ottobre di Assogestioni. Merito del colosso assicurativo Generali che, come anticipato da MF-Milano Finanza il 2 novembre, ha creato Generali Investments Europe, che ha incorporato, oltre agli asset italiani, anche quelli dei fondi di Generali Investments France e Generali Investments Deutschland. In pratica i fondi gestiti finora in Francia e in Germania sono stati riportati in Italia, mantenendo nei due Paesi alcune strutture di vendita. Risultato: i 140 miliardi di asset che Generali gestiva nelle sgr italiane sono più che raddoppiati, arrivando appunto a superare i 329,6 miliardi. Asset che provengono non soltanto dalla gestione degli attivi finanziari delle compagnie del gruppo Generali in Europa, ma anche dalla gestione di portafogli per conto di investitori istituzionali terzi e da fondi di investimento destinati alle reti distributive. Con questa operazione il gruppo di Trieste conquista una quota di mercato del 29% e sorpassa in classifica Intesa Sanpaolo, che ha asset in gestione per 222 miliardi e una quota di mercato del 19,5%. Tornando alla mappa di Assogestioni dal punto di vista della raccolta del sistema, dopo un dato positivo a settembre, a ottobre il saldo è negativo per 1,8 miliardi e da inizio anno si registra un flusso totale negativo per 7,8 miliardi. In particolare, pesano i riscatti dalle gestioni di portafoglio, che hanno portato a una raccolta netta negativa per questa componente di 9,2 miliardi da inizio anno a fine ottobre, mentre la gestione collettiva segna un flusso positivo di 1,4 miliardi. Dal punto di vista delle singole società, le gestioni e i fondi di Intesa Sanpaolo sono tornate a ottobre a registrare una raccolta netta positiva (105 milioni), dopo il rosso di 57 milioni di settembre e di 76 milioni di agosto. Continua ad avere una raccolta negativa invece il terzo più grande gruppo dell’asset management italiano, Pioneer (Unicredit), che archivia ottobre con un saldo netto negativo per 642 milioni e un patrimonio di 100,6 miliardi. Mediolanum, il quarto maggior operatore per patrimonio gestito, mette a segno la raccolta netta più alta tra tutte le società italiane con flussi per 292 milioni. Segue Am Holding, con asset per 37,1 miliardi, che chiude il mese con una raccolta positiva per 256 milioni. Risultato positivo anche per il gruppo Azimut: 190 milioni di raccolta e asset che hanno superato i 18 miliardi. Tra gli operatori esteri, spicca Invesco che ha raccolto 387 milioni e ha raggiunto un patrimonio di 6 miliardi. Continua a crescere Franklin Templeton che, grazie ai 174 milioni raccolti, ha toccato i 23,157 miliardi di patrimonio e si conferma primo gruppo estero in Italia nel settore dei fondi aperti. (riproduzione riservata)