Si è svolto ieri a Milano il primo incontro dei sindacati del settore assicurativo con il Ceo del

Gruppo Generali, Mario Greco.

La riunione è avvenuta nella sede milanese della compagnia di piazza Cordusio e vi hanno partecipato i cinque segretari nazionali delle associazioni di categoria e i coordinamenti, in tutto una ventina di persone da parte sindacale, a rappresentare i 16mila dipendenti italiani di Generali.

Al termine dell’incontro il segretario nazionale della Uilca, Renato Pellegrini, ha espresso apprezzamento per i conti presentati nei giorni scorsi, che disegnano “una situazione in forte crescita, con risultati operativi e utili che prefigurano uno scenario che potrà consentire a Generali di avere un ruolo di leadership a livello mondiale nelle assicurazioni, come ha confermato lo stesso Ceo Mario Greco durante l’incontro”, come precisa una nota della Uilca.

Nel corso della riunione – ha spiegato Pellegrini in un colloquio con Radiocor – c’è stata la conferma del sistema di buone relazioni industriali che è tradizione di Trieste. ‘Un atteggiamento dialogante’ per quanto riguarda le problematiche del lavoro unito al riserbo sulle scelte strategiche che sono di competenza del management, ha commentato un altro partecipante alla riunione.

Sul piano che sarà presentato a metà gennaio a Londra, Greco si è limitato ad indicare che si tratterà di una ‘visione strategica’. Nessun commento neppure sulle indiscrezioni di una riorganizzazione in Italia, in particolare in merito ai rumour di un’unione tra Toro e Ina, su cui Greco è stato interpellato dai sindacati. Sull’Italia è al lavoro da oggi Raffaele Agrusti, già direttore finanziario del gruppo e nuovo country manager, ha ricordato il ceo.

Nessuna preoccupazione, peraltro, da parte di Greco sull’arrivo di un possibile predatore estero, secondo la concorde ricostruzione dei partecipanti all’incontro interpellati da Radiocor. Se nessuno si è fatto avanti quando le Generali capitalizzavano in Borsa 11 miliardi di euro, è difficile che lo facciano ora che il Leone ne vale 20, è il ragionamento espresso dal ceo. La crescita quindi anche come antidoto al rischio di scalate: una crescita ‘forte ed equilibrata’, con la focalizzazione nel business assicurativo e una maggiore selezione del rischio finanziario. Greco ha sottolineato anche ai sindacati che la sua mission consiste nel ridare valore patrimoniale e di Borsa alla compagnia, per farne uno dei leader mondiali.

Di grande interesse, come evidenzia anche la nota della Uilca, è stato il passaggio in cui il ceo ha posto l’accento sulle difficoltà dei giovani nel lavoro e ha menzionato “un possibile impegno futuro del gruppo a studiare nell’ambito del dialogo sociale, strategie virtuose per dare risposte concrete al dramma sociale italiano e europeo della disoccupazione delle giovani generazioni”.

Fonte: Radiocor