Ogni Paese industrializzato oggi è potenzialmente affetto da una certa riluttanza degli investitori e delle aziende ad investire in business, posti di lavoro di lavoro e idee nuove. La mancanza di stabilità e fiducia dei mercati ha portato gli investitori ad assumere un atteggiamento attendista. 
Tuttavia, questo rimanere in disparte in attesa di tempi migliori, oltre che rallentare la ripresa economica, sta aggravando ulteriormente il livello dei già inadeguati risparmi per la pensione. La crisi è già una realtà per quei lavoratori vicini alla pensione che hanno visto il valore dei propri investimenti ridursi drasticamente e che ora devono trovare altre strade per continuare a mantenere lo stesso stile di vita in futuro. Inoltre, fino a che i lavoratori più giovani non inizieranno a risparmiare sin da subito per la propria pensione – reinvestendo negli anni i rendimenti ottenuti di volta in volta – il divario previdenziale che affligge la nostra società non potrà che ampliarsi. Per fare un esempio, un giovane lavoratore di 22 anni che riesce a risparmiare 2.000 euro all’anno, a 62 anni – ipotizzando un rendimento annualizzato dell’8% – avrà accumulato mezzo milione di euro. Se questo stesso lavoratore iniziasse a investire per la pensione a 32 anni, a parità di tasso di rendimento, dovrà risparmiare ogni anno più del doppio per raggiungere lo stesso obiettivo.
Va anche detto che, nonostante tutte le sfide ancora aperte, vi sono motivi di cauto ottimismo sulle prospettive dell’economia globale, quali ad esempio i risultati ottenuti sinora nella battaglia per salvare l’euro, la crescita costante – anche se più lenta – della Cina e i primi segnali di ripresa nel settore dell’edilizia privata negli Stati Uniti. Perché questi progressi diventino tuttavia parte di un percorso costante di ripresa c’è bisogno di interventi sia da parte della finanza sia dei governi per ripristinare quel clima di fiducia e di stabilità che oggi manca. Un ruolo importante quindi spetterà alle società d’investimento e alle banche che saranno chiamate a una collaborazione costruttiva con le autorità che regolamentano i mercati finanziari per identificare quegli interventi che, senza ridurre le opportunità di investimento, possano portare a una maggiore trasparenza per gli investitori. Grazie a una maggiore educazione finanziaria, gli investitori saranno aiutati nel cogliere le opportunità di mercato e nell’ottenere i rendimenti necessari per raggiungere i propri obiettivi, anche in questo mondo nuovo che si presenta complesso e pieno di sfide. Anche questo contribuirà a far rinascere la fiducia negli investitori, aiutando chi teme per il proprio futuro a fare oggi il primo passo per ritornare a essere investitore. Niente pesa sui mercati finanziari più dell’incertezza.