Frodi assicurative, abolizioni del tacito rinnovo, offerta su internet e piattaforma di interfaccia comune. Sono i punti affrontati dal presidente Unapass Rete ImpresAgenzia, Massimo Congiu, audito ieri pomeriggio in Commissione  Industria del Senato in relazione al Dl Crescita, che coinvolge direttamente il settore assicurativo. Il Decreto, che trova l’assenso dell’associazione sindacale rappresentativa degli agenti di assicurazione, presenta però alcuni punti critici sottolineati oggi nel corso dell’audizione.

In particolare, per quanto riguarda le misure a contrasto delle frodi assicurative, Unapass propone di prevedere la procedibilità di ufficio anziché la querela di parte e, in linea con quanto stabilito per le microlesioni, l’emanazione di un DPR che completi la regolamentazione delle macrolesioni.

Riguardo l’abolizione del tacito rinnovo, Unapass Rete ImpresAgenzia ha fatto notare alla commissione come tale disposizione crei problemi all’assicurato, che deve richiedere nuovo contratto anche se rimane con la stessa compagnia o rimane senza copertura assicurativa nei 15 gg successivi alla scadenza qualora opti per altre offerte, oltre che agli intermediari con un aggravio di oneri amministrativi. La modifica al Decreto studiata propone, invece, che in assenza del tacito rinnovo il contraente, qualora decida di rinnovare, può farlo automaticamente, mentre se decide di passare ad altra impresa, ha comunque garantite le coperture assicurate fino alla data di effetto del nuovo contratto, ma non oltre il quindicesimo giorno successivo alla scadenza. Dubbi poi sono stati espressi sui contenuti e le finalità della piattaforma di interfaccia comune, con particolare riguardo all’impatto della stessa sulle reti di intermediazione e su quelle distributive: si ritiene che i 90 giorni di tempo fissati per la sua realizzazione non siano considerabili un tempo congruo e si suggerisce di raddoppiare i termini previsti dalla norma stessa. Così come appare superata l’utilità dell’articolo 34 del Dl Cresci Italia, alla luce delle nuove disposizioni in materia di trasparenza delle informazioni all’utente.  

Il presidente Unapass ha infine suggerito la possibilità di intervenire per modificare quanto stabilito dal DL 169/2012 circa l’obbligo di iscrizione all’OAM, che, ancora inattivo, di fatto impedisce l’attività finanziaria di soggetti già operanti e iscritti all’albo di riferimento.