Il gruppo assicurativo cinese Ping An ha minacciato di querelare il quotidiano statunitense New York Times per un’inchiesta legata a un presunto intervento di lobbying del suo presidente presso il primo ministro cinese Wen Jiabao.

Un articolo del Ny Times ha riportato infatti che il presidente della compagnia cinese, Ma Mingzhe, nel 1999 aveva scritto personalmente a Wen e ne aveva incontrato la moglie, nel periodo in cui il Governo cinese pensava di scindere la Ping An in diverse entità, in linea con la politica attuata allora.

In seguito il Governo aveva fatto eccezione per Ping An. Secondo il quotidiano in seguito persone vicine a Wen Jiabao avrebbero acquistato azioni del gruppo assicurativo prima che potessero farlo altri investitori e a un prezzo vantaggioso.

L’avere evitato lo spin off ha permesso a Ping An di diventare il numero due cinese dell’assicurazione vita e di quotarsi in Borsa. Il valore delle azioni detenute dall’entourage del primo ministro è così moltiplicato fino a raggiungere 2,2 miliardi di dollari nel 2007, a quanto riferisce il quotidiano.

Ping An ha rilasciato un comunicato in cui rigetta le accuse e dice che “recenti informazioni di stampa riguardanti la società contengono gravi inesattezze, errori di logica e distorcono i fatti, estraendoli dal loro contesto”. Pertanto, il gruppo cinese “prenderà le iniziative legali commisurate ai danni che tali informazioni hanno causato alla compagnia”.