di Anna Messia

L’invito fatto qualche giorno fa dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, alla massima prudenza nella distribuzione delle cedole, riguardava indistintamente tutte le banche italiane. Ma i risultati che Banca Generali sta ottenendo da inizio anno, con un utile netto in crescita nei nove mesi del 91% a 97,5 milioni, fanno supporre che la banca del gruppo Generali potrà a buon diritto chiamarsi fuori dal novero degli istituti in questo periodo guardati a vista da Via Nazionale. L’anno scorso, con un utile di 73 milioni, la cedola di Banca Generali era stata di 55 centesimi, in linea con il 2010. Ora, considerando che a settembre il risultato dell’istituto guidato da Piermario Motta ha già raggiunto e superato l’intero 2011, è facile pensare che la cedola potrebbe crescere, e se fosse confermato mantenuti il pay out dello scorso anno (pari all’80%) la cedola potrebbe salire fino a sfiorare quota 90 centesimi. Anche perché, tra l’altro, il Tier 1 ratio di Banca Generali è salito al 12,1%, il Total capital ratio al 13,7%, mentre l’excess capital a fine settembre aveva raggiunto quota 112 milioni, a dimostrazione della solidità patrimoniale della banca. Ma Motta preferisce non sbilanciarsi: «Probabilmente la cedola sarà quanto meno in linea con lo scorso anno e mi aspetto una politica dei dividendi ancora generosa, perché è il modo di procedere da parte degli azionisti di controllo», dice a MF-Milano Finanza, «ma è troppo presto per fare previsioni e dire se manterremo il pay out dell’80%». Del resto la banca specializzata nella gestione del risparmio, a differenza degli istituti tradizionali, non ha problemi con sofferenze e incagli. I finanziamenti e i prestiti che offre alla sua clientela, che da inizio anno sono stati pari a 250 milioni, sono contro garantiti da 350 milioni di asset che gli stessi clienti tengono in gestione presso la banca. Mentre anche la raccolta netta continua a crescere, così come il reclutamento di nuovi promotori con l’inserimento, da inizio anno, di 40 consulenti il cui portafoglio è in media di 15 milioni. «Ad aumentare sono state sia le commissioni di performance che quelle di gestione», continua Motta, «tendenza destinata a proseguire nei prossimi mesi considerando che i clienti si stanno riavvicinando al risparmio gestito» Da gennaio a ottobre sono stati raccolti 1,46 miliardi così che la banca prevede già di raggiungere la parte alta della forchetta degli 1,5-1,6 miliardi, indicata come obiettivo di raccolta netta di fine anno. E anche il traguardo dei 120 milioni di utile netto fissato a inizio anno, a questo punto, «sarà sicuramente rispettato», conclude Motta. Previsioni gradite dalla Borsa con le azioni di Banca Generali che ieri sono salite del 2,4%, a 11,8 euro, il miglior titolo finanziario da inizio anno con una crescita di oltre il 60%. (riproduzione riservata)