Consob dà un altro giro di vite alla stretta sulla speculazione. La Commissione di vigilanza ha deciso non soltanto di prolungare il divieto di short selling, ma anche di estenderlo alle vendite allo scoperto «nude» su tutti i titoli di Piazza Affari. In una nota emessa ieri dopo la chiusura della Borsa, l’Autorità presieduta da Giuseppe Vegas ha comunicato di aver prorogato «fino al 15 gennaio 2012 il provvedimento restrittivo in materia di posizioni nette corte sulle azioni del comparto finanziario, adottato il 12 agosto scorso e poi prorogato fino all’11 novembre». 
Non è stato, quindi, ascoltato l’appello lanciato da Assosim. Il 26 ottobre scorso, l’Associazione italiana degli intermediari mobiliari aveva, infatti, inviato una lettera alla Consob nella quale aveva espresso dubbi sull’efficacia delle misure restrittive e di trasparenza sulle vendite allo scoperto e chiedeva che non fossero reiterate, poiché limitano la liquidità del mercato. Per Assosim, le vendite allo scoperto possono avere un ruolo positivo sul mercato, perché favoriscono «l’efficienza del processo di price-discovery, la liquidità e, pertanto, una minore volatilità dei mercati» e faceva notare che le misure adottate non avevano frenato i cali generalizzati delle quotazioni. Non soltanto Consob ha prorogato il divieto di short selling sui titoli di banche e assicurazioni, ma ha anche deciso di proibire le vendite allo scoperto «nude», cioè quelle non assistite dalla disponibilità dei titoli al momento dell’ordine. Il nuovo divieto vale per tutte le azioni quotate sui mercati regolamentati italiani indipendentemente da dove sono negoziate. Il provvedimento ha efficacia dalla mezzanotte dell’1 dicembre 2011. «Le misure – si legge sul sito di Consob – sono state adottate alla luce dell’attuale situazione dei mercati finanziari, caratterizzata da forte volatilità; potranno essere modificate o revocate secondo le condizioni di mercato e, per quanto possibile, in accordo con le altre autorità europee che hanno adottato analoghe misure». Restano anche in vigore gli obblighi di comunicazione alla Consob delle posizioni ribassiste rilevanti su tutte le società quotate in Italia, introdotti il 10 luglio scorso. La girandola dei divieti era cominciata appunto il 10 luglio, quando Consob aveva emesso l’obbligo di comunicazione delle posizioni ribassiste, che era poi sfociato nel primo divieto di short selling il 12 agosto.