Non è bastato l’annuncio delle dimissioni del premier al mercato, che si attendeva invece un’uscita immediata. Tanto che ieri la speculazione è tornata a colpire duramente. Corsi di Borsa e spread hanno dato il la a una nuova tempesta perfetta. Una pessima vigilia per l’asta Bot che andrà in scena oggi e che rischia di essere per il Tesoro la più salata dall’introduzione dell’euro: basti pensare che ieri il rendimento del Bot a un anno quotava oltre il 7 per cento. Dopo un avvio che lasciava ben sperare, ieri Piazza Affari ha invertito quasi subito la rotta, seguendo a ruota il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi schizzato di cento punti base dalla seduta precedente. Il valore che certifica la sfiducia sulla capacità del Paese a ripagare il proprio debito pubblico ha superato infatti quota 570 punti, per ripiegare poi a 552, mentre il rendimento dei Btp (7,3%) ha raggiunto livelli che solo gli hedge fund promettono in tempi di crisi, toccando così un nuovo record. Nel frattempo Piazza Affari ha archiviato l’ennesima giornata di passione, portando il Ftse Mib appena sopra la soglia dei 15.000 punti e incassando uno scivolone del 3,78%, che ha portato il listino milanese sotto di oltre il 25% rispetto a inizio anno. Nonostante gli acquisti della Bce anche ieri è emerso con chiarezza un vero e proprio problema fiducia sull’Italia. E sulle soluzioni politiche che seguiranno le dimissioni del premier. Non ha aiutato, poi, la decisione della clearing house LCH Clearnet, cui si è poi accodata anche la Cassa di compensazione e garanzia, di alzare da domani il margine iniziale applicato al debito italiano dai 3,5 ai 5 punti percentuali su tutte le scadenze dei Btp e degli BTPei a seconda della durata.«La situazione è andata fuori controllo e gli investitori speculativi si stanno accanendo violentemente sul debito italiano» ha detto ieri lo strategist di Ing Alessandro Giansanti, che ritiene ormai «inevitabile un sostegno finanziario internazionale per l’Italia». Elemento ancora più preoccupante è inoltre l’inversione della curva dei rendimenti nell’area 2-10 anni. Per la prima volta dall’introduzione dell’euro il titolo a due anni ha reso più del decennale: in chiusura il biennale scambia il 7,38% contro il 7,27% del decennale . «La curva dei rendimenti del debito italiano sta assumendo una connotazione da brivido, simile a quella dei Paesi che hanno chiesto il bailout» spiega un dealer. Intanto oggi si preannuncia un’asta shock per il Tesoro che si avvia a collocare Bot a un anno per 5 miliardi: titolo che ieri quotava sul greymarket di Mts a un rendimento del 7,5% , con un divario bid/ask arrivato a indicare i tassi dal 4,7% al 10%. Le voci incontrollate di una cancellazione del collocamento hanno spinto il Tesoro a confermare con un comunicato che l’asta si terrà regolarmente. Oltre a Fitch, che non considera l’Italia a rischio default, a spezzare una lancia a favore dell’Italia è anche BlackRock Italia secondo cui «il livello raggiunto dai rendimenti dei titoli di Stato italiani non riflette i fondamentali macro».