La società Vita, partecipata dalla banca guidata da Ghizzoni con il 38,8%, deve incrementare il margine di solvibilità, come richiede l’Isvap. Le opzioni vanno esercitate entro il 3 dicembre 

di Anna Messia

 

La richiesta, come sempre avviene in questi casi, arriva dall’autorità di controllo del settore che tiene sotto controllo la stabilità delle compagnie di assicurazione. E proprio per mantenere un’adeguata copertura del margine di solvibilità Cnp UnicreditVita, la joint venture tra Cnp Assurance e la banca guidata da Federico Ghizzoni, ha varato un nuovo aumento di capitale da 40 milioni di euro.

Un intervento rapido e tempestivo, grazie anche alla delega che l’assemblea della compagnia aveva assegnato al consiglio di amministrazione a metà 2010. A maggio dello scorso anno, in via prudenziale, i soci della joint venture riuniti in assemblea avevano dato al cda la facoltà di aumentare il capitale sociale di Cnp Unicredit Vita fino a 80 milioni, entro tre anni dalla delibera, da realizzare con una o più operazioni. E a poco più di un anno di distanza da quella delibera l’aumento si è reso necessario e urgente, a causa anche del perdurare della crisi delle Borse e del crollo dei titoli del debito pubblico italiano, che hanno indebolito i margini di solvibilità delle compagnie assicurative.
In ogni caso, tutti i soci hanno fatto sapere che aderiranno per la quota di loro spettanza, esercitando le opzioni che scadranno il prossimo 3 dicembre: i primi sono i francesi di Cnp Assurance, che controllano il 57,5% della joint venture e dovranno sborsare circa 23 milioni. Mentre a Unicredit, che nell’ultimo bilancio di settembre ha già svalutato la partecipazione nella società Vita per 35 milioni, e che detiene il 38,8% del capitale, spetterà un intervento di circa 15,5 milioni. Ma non ci sono soltanto loro: tra gli azionisti spunta anche Cardif, la società del gruppo Bnp Paribas, che ha ereditato negli anni una quota del 3,7% e che, per non diluirsi, dovrà sottoscrivere circa 1,5 milioni. L’operazione va ad aggiungersi ai numerosi aumenti di capitale che Cnp Unicredit Vita ha già dovuto varare negli ultimi anni, anche a causa delle polizze unit investite in titoli Lehman Brothers. Nel 2009 c’era stata una ricapitalizzazione di 134 milioni e lo scorso anno erano stati versati altri 75 milioni. (riproduzione riservata)