di Marcello Fumagalli  

Gestione portafogli con regole più rigorose. La Commissione europea ha pubblicato in data 20 ottobre scorso la proposta di modifica della direttiva che sostituirà la Mifid entrata in vigore in Italia nell’ottobre 2007. Traendo lezione dalla crisi Finanziaria del 2008 e dagli scandali finanziari che ne sono scaturiti, la Commissione ha ritenuto necessario migliorare la trasparenza e la vigilanza dei mercati meno regolamentati, inclusi quelli derivati, e di affrontare la questione dell’eccessiva volatilità dei prezzi sui mercati derivati delle materie prime. In tale contesto, la Commissione ha presentato la sua proposta di modifica, costituita da una direttiva e da un regolamento, che mira ad accrescere l’efficienza, l’integrità e la trasparenza dei mercati, nonché a rafforzare la tutela degli investitori. Il nuovo quadro normativo conferirà inoltre nuovi poteri alle autorità di regolamentazione e definirà chiare regole di funzionamento per tutte le attività di negoziazione. Tra le novità occorre segnalare l’introduzione nella Mifid II della disciplina sui Sistemi di scambi organizzati, mercati di negoziazione interni alle banche, che oramai hanno assunto un ruolo sempre più rilevante. L’aspetto forse di maggiore rilievo riguarda i più rigorosi standard richiesti agli intermediari per la prestazione del servizio di gestione di portafogli, del servizio di consulenza in materia di investimenti in titoli e per l’offerta di prodotti finanziari complessi, come i prodotti strutturati. In tal senso la Commissione, al fine di evitare possibili conflitti di interessi, vieterà ai consulenti indipendenti e ai gestori di portafogli di accettare da parte di terzi, o corrispondere a terzi, pagamenti o altri vantaggi finanziari. Mentre per gli intermediari verranno stabilite nuove norme sul governo societario e sulla responsabilità dei dirigenti. Infine con l’entrata in vigore della Mifid II le Autorità di vigilanza saranno dotate di poteri speciali di vigilanza che consentiranno loro di vietare, in certi condizioni, la commercializzazione da parte degli intermediari di prodotti e servizi nei casi in cui tali pratiche ledano gravemente gli interessi degli investitori nonché la stabilità del mercato. È prevista altresì l’introduzione di specifiche norme di trasparenza con riguardo alle operazioni di high-frequency trading e verranno consolidate le norme per consentire agli intermediari dei paesi membri di offrire i propri servizi e strumenti finanziari all’interno dell’Ue. La proposta verrà trasmessa al Consiglio e al Parlamento europeo per le loro valutazioni in vista dell’approvazione definitiva che non dovrebbe avvenire prima del 2013.