Nei primi nove mesi dell’anno, Mediolanum ha riportato un utile netto in calo a 60,721 milioni di euro (-60% a/a), risultato che ha risentito della rettifica di valore per impairment dei titoli governativi greci in portafoglio, con un costo pre-tasse di 80 milioni, e del contributo negativo degli investimenti a fair value, pari a 52 milioni.
Riguardo a quest’ultimo punto, ricorda una nota, ci sono 73 milioni di euro di minusvalenze non realizzate, e quindi solo potenziali, dovute alla particolare situazione di mercato a fine settembre, per le quali non vi sono aspettative di realizzo ed è pertanto previsto il recupero alla naturale scadenza dei titoli. Senza tali perdite temporanee di valore e la svalutazione una tantum dei titoli greci, il risultato sarebbe stato superiore a quello dei primi nove mesi dello scorso anno, nonostante il mancato apporto di commissioni di performance per circa 66 milioni rispetto all’anno scorso.
Le masse amministrate si sono attestate a 44,859 miliardi (-2%), mentre la raccolta netta positiva per 1,659 miliardi. Per quanto riguarda poi Banca Esperia, la private bank controllata pariteticamente con Mediobanca, ha registrato masse amministrate in crescita a 13,026 miliardi (+5% a/a) e un utile ante imposte di 1,1 milioni, più che raddoppiato negli ultimi 12 mesi.
Il Cda ha anche deliberato lo stacco di un acconto lordo di 0,07 euro/azione sul dividendo dell’esercizio 2011, con stacco della cedola previsto per il 21/11. Il Consiglio ha inoltre deciso di emettere prestiti obbligazionari non convertibili fino a un importo massimo complessivo di 250 milioni di euro, che potranno essere collocati entro il 30 giugno 2012 al pubblico italiano indistinto, tramite il collocatore Banca Mediolanum che agirà anche in qualità di agente di calcolo.