Ennio Doris è ottimista sul futuro, ma intanto paga il conto della crisi greca. Mediolanum ha infatti chiuso i primi nove mesi del 2011 con un utile netto in calo del 60% a 60,7 milioni e masse amministrate a 44,9 miliardi, in calo del 2% dall’inizio dell’anno, ma in crescita dell’1% rispetto al 30 settembre 2010. La società ha ricordato che il periodo ha risentito di rettifiche di valore per impairment dei titoli governativi greci in portafoglio di circa 80 milioni (pre tasse). Il cda ha inoltre deliberato l’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili per massimi 250 milioni oltre alla distribuzione di un acconto dividendo di 0,07 euro per azione, he si confronta con gli 0,85 euro del 2010. Lo stacco cedola è fissato per il 21 novembre. Il gruppo a fine giugno aveva già svalutato titoli di stato greci in portafoglio per 85 milioni a Banca Mediolanum e per 56 milioni a Mediolanum Vita, sulla base di un recovery rate del 79%. Alle svalutazioni di giugno si sono aggiunti gli impairment del terzo trimestre, a un costo pre-tasse appunto di 80 milioni. Sul trimestre pesa inoltre un impatto negativo di 52 milioni degli investimenti a fair value, con 73 milioni di minusvalenze non realizzate dovute alla situazione di mercato e per cui il gruppo si attende il recupero del valore alla scadenza naturale dei titoli. Per quanto riguarda l’andamento del mercato domestico, la nota diMediolanum segnala un utile netto di 64,4 milioni (-59%) e masse amministrate per 42,9 miliardi (-2% da inizio anno, +2% rispetto all’anno prima).«Guardiamo al futuro a breve con grande ottimismo, certo nel presupposto che l’Italia risolverà i suoi problemi », ha detto Doris. E il titolo ieri in Borsa ha perso il 4,08% a 2,58 euro.