di Anna Messia

È una pioggia di multe quella che rischia di abbattersi sulle principali compagnie assicurative del ramo Rc Auto in un momento non certo facile per il settore. Il motivo è quello delle errate o incomplete comunicazione alla banca dati sinistri dell’Isvap. Ovvero il maxicervellone dell’istituto di controllo guidato da Giancarlo Giannini, che raccoglie tutte le informazioni sugli incidenti automobilistici e che potrà rivelarsi uno strumento molto utile per l’avvio dell’Agenzia Antifrode (licenziata alla Camera e ora in discussione al Senato) per combattere il fenomeno dei sinistri falsi o gonfiati che rappresentano da sempre uno dei problemi più gravi del settore Rc Auto.

Il problema, però, è che spesso le compagnie hanno comunicato le loro informazioni all’Isvap con lentezza e ancora più di frequente in maniera incompleta (magari anche per colpa dei clienti). Un atteggiamento mal sopportato dall’Isvap che lo scorso marzo ha preso in mano la situazione e ha inviato a tutte le imprese coinvolte una lettera per contestare le ripetute carenze che continuavano a registrarsi, nonostante l’entrata in vigore delle nuove modalità di trasmissione sinistri. E il richiamo non si è fermato lì. Subito dopo l’Istituto ha infatti notificato atti di contestazione formali alle imprese, con la previsione di multe salatissime che sanzionavano non solo il singolo sinistro comunicato in maniera errata o incompleta (e non erano per nulla pochi), ma addirittura la singola informazione. Il risultato è stato che la multa, anche per un solo sinistro, è lievitata a dismisura, presentando un conto pesantissimo alle imprese. Che ovviamente non sono rimaste a guardare e hanno subito preso le contromisure: presentando nel maggio scorso un ricorso al Tar del Lazio per chiedere l’adozione della misura cautelare di sospensione dei provvedimenti dell’Isvap. Il tribunale amministrativo, a giugno, non ha ravvisato gli estremi per congelare i provvedimenti e ha deciso invece di inviare il fascicolo all’udienza di merito, già fissata per il 19 dicembre prossimo.

Ma è molto probabile che la diatriba trovi una soluzione prima della fine del mese prossimo. A interessarsi del tema, infatti, è al momento l’Ania, l’associazione delle compagnie di assicurazione guidata da Fabio Cerchiai, che sta cercando con Isvap una soluzione che accontenti un po’ tutti, senza penalizzare eccessivamente un comparto che deve fare i conti la pesantissima crisi economica e finanziaria. Il primo nodo da risolvere è ovviamente quello della ratio delle multe comminate dall’Isvap. Le compagnie spingono perché le sanzioni siano modificate multando il sinistro e non più la singola informazione. E poi ci sono compagnie che hanno chiesto sanzioni alternative per violazione cumulativa, che tengano conto anche delle azioni di miglioramento messe in atto nel frattempo per alimentare la banca dati. Ma non c’è solo questo: a occuparsi del caso è addirittura la commissione Industria al Senato che, approfittando proprio dell’approvazione del Ddl di avvio dell’Agenzia Antifrode, starebbe lavorando per modificare la legislazione e ridurre l’importo minimo delle sanzioni previste in caso di comunicazioni errate alla banca dati. Il caso, insomma, sta diventando sempre più importante e in ogni caso sullo sfondo resta la scadenza del 19 dicembre. Quando a dire la loro saranno i giudici amministrativi. (riproduzione riservata)