di Andrea Di Biase

Ppf Group, la holding olandese cui fa capo l’impero del finanziere ceco Petr Kellner, ha svalutato di 107 milioni di euro la quota del 2% detenuta nelle Generali, acquisita nella primavera 2010.

Come si legge nei conti consolidati semestrali della società, anticipati ieri mattina da MF online, «a causa del prolungato calo del valore di mercato è stata riconosciuta una perdita per impairment di 107 milioni di euro» sul conto economico. Stesso destino per l’altra esposizione «periferica» di Ppf, ossia il 5,72% controllato nell’istituto di credito greco Piraeus Bank, svalutato di 18 milioni. Come spiega l’ultima pagina della relazione semestrale di Ppf, approvata il 17 ottobre (ma pubblicata solo ieri), «date le attuali situazioni di mercato e la specifica situazione di Grecia e Italia, gli sviluppi sul fair value degli investimenti disponibili per la vendita sono soggetti a una significativa incertezza» e il gruppo ceco già vede «ulteriori significative perdite di valore sui titoli italiani e greci nella seconda metà del 2011». Kellner può d’altro canto rallegrarsi per l’andamento della joint venture nel campo assicurativo proprio con le Generali. Generali Ppf Holding, partecipata da Ppf Group con una quota del 49%, ha fruttato un utile di competenza di 97 milioni nel semestre, quasi il doppio rispetto ai 50 milioni al giugno 2010, con ricavi per un totale di 1,92 miliardi (da 1,8 miliardi) e un utile netto complessivo di 199 milioni contro i 104 del primo semestre 2010. Il valore della quota iscritto nei conti di Ppf Group è salito a 2,73 miliardi nel primo semestre da 2,68 miliardi di fine 2010. Grazie anche al contributo della joint venture con le Generali e nonostante la svalutazione della partecipazione diretta nella compagnia triestina, Ppf Group ha chiuso il semestre con un utile complessivo di 150 milioni di euro, il doppio rispetto ai 70 milioni dell’anno prima, su un patrimonio netto di 4,79 miliardi e asset per un totale di 12,74 miliardi (da 12,38 miliardi). Oltre che nelle assicurazioni, il gruppo è attivo principalmente nel centro-est Europa e in Russia (ma con qualche puntata in Asia) nel credito al consumo con Home Credit, nel real estate, nelle vendite al dettaglio con la Eldorado (il maggior venditore di materiale elettrico in Russia), nel settore minerario con il 20% nella russa Polymetal (oro e argento) e nel settore bancario con Ppf Banka e con una quota della russa Nomos Bank. (riproduzione riservata)