Tutto come da attese: Enrico Tomaso Cucchiani è il nuovo consigliere delegato di Intesa Sanpaolo al posto di Corrado Passera, che dal 16 novembre è diventato ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture per il Governo Monti. La nomina è avvenuta ieri nel pomeriggio. In serata, non era giunta ancora alcuna nota ufficiale in cui Unicredit, prima banca italiana insieme con la stessa Intesa, comunicava le dimissioni dal cda del consigliere Cucchiani. Da anni, infatti, il nuovo ceo di Ca’ de Sass siede nel board di Piazza Cordusio in rappresentanza degli azionisti tedeschi di Allianz. Stando a indiscrezioni riportate in serata dall’Ansa, però, ieri, nel corso di una telefonata con il presidente di Unicredit, Dieter Rampl, Cucchiani avrebbe preannunciato l’uscita. Una formalizzazione tramite lettera potrebbe, dunque, giungere già oggi. Una mossa analoga, poi, Cucchiani dovrebbe compierla dal cda di Pirelli, dove pure rappresenta Allianz. Senza contare le ovvie e imminenti dimissioni dalla presidenza della Spa italiana del colosso assicurativo teutonico e dal suo consiglio di gestione internazionale. Da mercoledì, ormai, era diventato chiaro che il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa, Giovanni Bazoli, probabilmente in asse con l’amico Giuseppe Guzzetti di Cariplo, avesse deciso di puntare su Cucchiani, lasciando così di fatto cadere nel vuoto le richieste della Compagnia di Sanpaolo (azionista della banca al 9,72%), il cui presidente, Angelo Benessia, sosteneva ormai da giorni la candiatura del direttore generale vicario, Marco Morelli. Lo stesso Benessia ieri, ringraziamenti a parte, ha sottolineato che la decisione sulla sucecssione a Passera è stata presa da Bazoli: «Voglio ringraziarlo, non è stata una scelta facile, siamo soddisfatti». Lo stesso presidente del consiglio sorveglianza ha gettato acqua sul fuoco, smentendo qualsiasi contrasto tra i soci. «Se la decisione è unanime come è stata – ha dichiarato – credo che questo faccia giustizia di tutte le voci. Ho appena ricevuto – ha aggiunto con chiaro riferimento a Benessia – le congratulazioni da parte di uno degli azionisti, che non è quello di Milano. La scelta di un consigliere delegato, che è figura operativa esponenziale – ha proseguito Bazoli – è regolata dallo statuto; è ovvio che chi ha responsabilità di portare alla decisione gli organi competenti deve muoversi tenendo conto di tutte le legittime considerazioni che possono provenire dall’interno o dall’esterno, ma la procedura attribuisce ai due consigli la decisione e così è stato». I due board non hanno fatto che confermare la decisione di Bazoli. Così, ha annunciato una nota di Intesa, «su proposta unanime del comitato nomine, il cds, al completo dei suoi componenti e all’unanimità, ha nominato Enrico Tomaso Cucchiani membro del consiglio di gestione con decorrenza della funzione dal 22 dicembre 2011 (in modo che il manager abbia tempo per rassegnare le dimissioni dalle cariche incompatibili, ndr) e lo ha indicato al cdg quale consigliere delegato e ceo». Successivamente, il cdg, riunitosi sotto la presidenza di Andrea Beltratti, all’unanimità, ha formalizzato la nomina di Cucchiani. «Lo abbiamo scelto anche con l’obiettivo di crescere all’estero», ha spiegato Bazoli, con riferimento all’innegabile background internazionale del manager sessantunenne. Una tesi, quella che vede Cucchiani spingere sullo scacchiere internazionale, che, tuttavia, non sembra convincere appieno gli analisti di Goldman Sachs, che ieri, in una nota a caldo, hanno accolto l’arrivo del ceo di Intesa ritenendo che «permetterà la prosecuzione della strategia e dell’approccio del management tipicamente conservativi e prudenti. Crediamo inoltre – aggiungono gli analisti – che la nomina di un manager esterno di alto profilo riduca il rischio di delusione o modifiche nel top management» della banca. Il riferimento è soprattutto a Morelli, fino a qualche giorno fa dato in pole per la sostituzione di Passera. In ogni caso, con l’arrivo di Cucchiani, non è escluso che possa esserci qualche modifica sulla spartizione dei poteri ai vertici. Eventuali variazioni alle deleghe dei due dg, Morelli e Gaetano Miccichè, ha assicurato ieri Bazoli, «saranno esaminate nelle prossime settimane».