Una cifra esorbitante: 11,7miliardi di euro. È questo l’ammontare, alla fine di settembre, di quanto bruciato dall’industria del risparmio gestito. Il patrimonio gestito, secondo i dati diffusi ieri da Assogestioni, l’associazione di categoria guidata da Domenico Siniscalco, ammonta infatti a 958 miliardi di euro. Gli asset sono equamente ripartiti tra gestioni collettive e gestioni di portafoglio. Tra queste ultime un contributo positivo arriva dalla raccolta messa a segno dai gruppi esteri (500 milioni di euro). Ma il settore chiude il periodo di rilevazione con 11,7 miliardi di flussi in uscita. Le gestioni collettive archiviano il trimestre con 9,3 miliardi di euro in uscita. Per i prodotti di diritto italiano i deflussi ammontano a 7 miliardi di euro. Allo scorso 30 settembre il patrimonio gestito in fondi è di oltre 431 miliardi di euro, il 62 per cento dei quali è investito in prodotti di diritto estero. Le gestioni di portafoglio detengono un patrimonio di 487 miliardi di euro. Sempre secondo i dati diffusi da Assogestioni nella giornata di ieri, alla raccolta, negativa nel trimestre, pari a 2,4 miliardi di euro, si antepone però il risultato positivo delle gestioni di patrimoni previdenziali (si tratta in tutto di circa 624 milioni di euro).