Sono stati presentati ieri a Roma presso l’Ara Pacis  i risultati di una indagine condotta dal  Forum ANIA  – Consumatori insieme all’Università degli Studi di Milano e intitolata “Vulnerabilità e benessere delle famiglie italiane”.

Hanno partecipato alle discussioni autorevoli rappresentanti del mondo accademico, economico e sociale:  Fabio Cerchiai (Presidente Forum ANIA  – Consumatori), Giuseppe De Rita (Presidente Censis),  Antonio Silvano Andriani (Presidente AXA  – MPS Assicurazioni Vita e Danni), Antonio Gaudioso (Vice Segretario Generale Cittadinanzattiva), Pietro Praderi (Presidente Lega Consumatori). Francesco  Belletti (Presidente Forum delle Associazioni Familiari), Maurizio Ferrera (Professore Ordinario di Scienza Politica,  Dipartimento di Studi del Lavoro e del Welfare, Università degli Studi di Milano).

Un quarto delle famiglie italiane non sarebbe in grado di sostenere spese impreviste di significativa entità. Questo è il primo dato che emerge dall’indagine promossa dal  Forum – su un campione  rappresentativo costituito da 3.102 capifamiglia – che ha analizzato le difficoltà economiche  delle  famiglie e la loro capacità di affrontare i rischi per mantenere i propri standard di vita.  Per  vulnerabilità finanziaria si intende  la difficoltà, reale o percepita, di  arrivare a fine mese o di  sostenere spese impreviste. 

Dallo studio emerge che il 94% delle famiglie italiane si trova in condizione di debolezza  economica. In particolare, il 24% delle famiglie non sarebbe in grado  di far fronte a spese impreviste di significativa entità, mentre il 70% riuscirebbe a farvi fronte solo con difficoltà o con molta difficoltà.

Il 50% del campione ha dichiarato che nell’attuale situazione riesce appena a far quadrare il  bilancio familiare. In condizioni di maggiori difficoltà si colloca il 15% delle famiglie che mensilmente devono intaccare i risparmi per sopravvivere e il 6,1% di quelle che  registrano cosi tante difficoltà da dover chiedere aiuto e prestiti.

Obiettivo dello studio è  soprattutto  quello di porre all’attenzione dell’opinione pubblica il tema della vulnerabilità delle famiglie  verso gli shock esterni. Infatti, eventi  non prevedibili  come la perdita di lavoro, la riduzione delle ore lavorative, l’assistenza improvvisa agli anziani, le malattie e gli incidenti possono incidere profondamente sulla fragilità finanziaria delle famiglie. A tal fine è stato elaborato un ‘Indice di vulnerabilità’ di cui sarà possibile monitorare l’evoluzione nei prossimi anni.

Dallo  studio emergono anche i comportamenti e  le  attitudini  psicologiche che determinano le decisioni di consumo, investimento e indebitamento degli italiani: le persone impulsive e poco inclini a fare sacrifici possono avere maggiori difficoltà economiche in quanto meno attente a valutare le conseguenze delle proprie spese.

L’indagine, infine, conferma che lo stato civile  di separato o di divorziato, l’essere donna e il risiedere  al Sud sono fattori che  incidono nei livelli di difficoltà economica.  Viceversa, un buon  livello di istruzione, il lavoro a tempo indeterminato, la proprietà della casa in cui si vive, l’entità del patrimonio finanziario e il possesso di polizze assicurative sulla vita sono elementi ricorrenti  della sicurezza e del benessere delle famiglie.