Sotto la lente dell’istituto di controllo è finito l’intero processo di gestione dei sinistri: dalla movimentazione alla liquidazione La holding Premafin dimezza a 78 mln la perdita nei nove mesi 

di Anna Messia

I rilievi dell’Isvap, l’istituto di controllo del settore assicurativo, sollevati nei confronti diFondiaria Sai nel ramo Rc Auto riguardano la corretta presa in carico e la movimentazione del portafoglio sinistri.

 

Ma non c’è solo questo nella lettera d’osservazione inviata dall’Isvap di Giancarlo Giannini alla compagnia guidata da Emanuele Erbetta alla fine dell’ispezione avviata lo scorso gennaio e chiusa a fine settembre. Come si legge nella relazione trimestrale al 30 settembre pubblicata ieri daFondiaria Sai, l’Isvap ha posto l’accento anche sull’applicazione dei criteri per la definizione, la valutazione, la liquidazione e il pagamento dei sinistri. Insomma, sotto osservazione dell’istituto di controllo è finito un po’ tutto il processo di liquidazione dei sinistri della prima compagnia assicurativa italiana nel mercato Rc Auto, con premi pari a 3,4 miliardi. Sotto la lente Isvap sarebbero finiti, per esempio, sinistri generati negli anni scorsi e ancora aperti nel 2010, che si sono rivelati più onerosi delle attese facendo emergere accantonamenti di riserve insufficienti. Di fatto però, almeno per ora, i rilievi non hanno provocato alcuna sanzione ai danni diFondiaria Sai.

Del resto il fascicolo è ancora aperto, visto che la compagnia guidata da Erbetta deve ancora inviare all’istituto di controllo le proprie controdeduzioni. «La compagnia non ha ancora fornito riscontro alla nota dell’Isvap poiché sono in corso le necessarie verifiche e attività di approfondimento», hanno chiarito dalla società. Fondiaria Sai però dovrà mettersi presto al lavoro per archiviare anche questo secondo dossier che si è aggiunto all’altra ispezione Isvap, chiusa prima dell’estate, nella quale l’autorità aveva sollevato osservazioni in merito alla governance e ai controlli interni della compagnia. Per presentare le contromisure, in quell’occasione, FonSai si era presa quasi due mesi. I tempi sono quindi ormai maturi anche per la conclusione di questa seconda indagine.

Ieri intanto Premafin, la holding cui fa capo il gruppo Fondiaria Sai, ha chiuso il bilancio dei nove mesi con una perdita consolidata di 77,9 milioni, dimezzata rispetto ai 144,6 milioni persi nello stesso periodo dello scorso esercizio. Il risultato è stato influenzato dalle rettifiche di valore (impairment) su strumenti finanziari disponibili per la vendita che si sono manifestate nel terzo trimestre (in particolare, le partecipazioni in Unicredit e Generali), nonché su titoli di Stato greci. La raccolta premi complessiva è ammontata a 8,3 miliardi (da 9,9 miliardi), di cui 5,08 miliardi relativi al ramo Danni (-1,2%) e 3,2 miliardi al ramo Vita (-32%). (riproduzione riservata)