Secondo Mediobanca, il Solvency ratio sarebbe già sotto il 100%. E le cessioni di asset non sono fattibili ai prezzi attuali 

di Andrea Di Biase

 

Ufficialmente il tema di un nuovo aumento di capitale non è sul tavolo dei vertici diFondiaria-Sai e il cda della compagnia assicurativa, che si riunirà oggi, dovrebbe dunque limitarsi ad approvare alcune azioni di capital management necessarie a riportare il Solvency ratio, che a fine settembre era sceso al 111%, sopra la soglia del 120%.

Nell’attuale contesto di mercato, tuttavia, le strade a disposizione del gruppo guidato dall’amministratore delegato Emanuele Erbetta e dal direttore generale Piergiorgio Peluso per evitare un nuovo ricorso al mercato appaiono limitate, come sottolineato in una nota diffusa ieri dagli analisti di Mediobanca Securities. Secondo Piazzetta Cuccia (che è esposta per circa 1 miliardo nei confronti di FonSai in virtù di un prestito subordinato), il Solvency ratio della compagnia già in questa fase potrebbe essere sceso sotto la soglia del 100%. Una flessione legata solo in parte all’andamento negativo dei mercati azionari, visto che, secondo gli analisti, grazie alle misure di hedging effettuate sulle principali partecipazioni (Generali, Mediobanca e Unicredit) nel terzo trimestre, un eventuale calo del 10% del Ftse-Mib avrebbe un impatto negativo sul patrimonio di FonSai di soli 2-3 punti base. Ciò che invece, secondo gli esperti diMediobanca, potrebbe pesare davvero sui ratio della compagnia, è la valutazione dei corporate bond in portafoglio. Se infatti il deprezzamento delle obbligazioni sovrane è mitigato dal decreto anticrisi, che consente di congelare le eventuali perdite non realizzate (seppur fino al massimo del 30% imposto dall’Isvap), il provvedimento governativo non copre il mark-to-market negativo sui corporate bond. E siccome il gruppo FonSai ha in portafoglio 3,15 miliardi di obbligazioni societarie e 1,1 miliardi di bond subordinati, il cui valore, secondo Mediobanca, si è deprezzato rispettivamente del 5% e del 10%, gli analisti calcolano un ulteriore impatto negativo sul Solvency ratio di quattro punti base. Ma quali soluzione FonSai avrebbe a disposizione per rafforzare il patrimonio senza chiedere nuove risorse ai soci? Secondo Mediobanca, una volta ottenuti i benefici fiscali legati all’affrancamento degli avviamenti (circa cinque punti base), le altre strade rimangono impervie. Le cessioni di Milano Assicurazioni o della quota eccedente il 50,1% non sono fattibili alla luce dell’alto valore di carico della partecipazione rispetto ai prezzi di mercato. Così come per gli stessi motivi sono difficili le cessioni della serba Ddor e del 50,1% di Popolare Vita. «Un altro aumento di capitale», scrivono gli esperti di Mediobanca, «è l’ultima spiaggia, ma rappresenta l’unica possibilità di impedire che il Solvency ratio scenda sotto il 100% a fine 2011, nel caso la compagnia non riuscisse a portare a compimento le altre azioni di capital management». Una prospettiva condivisa da Equita, che vede «un aumento di capitale riservato a un player industriale». (riproduzione riservata)