Addio al rating investment grade di Fondiaria-Sai e della controllata Milano Assicurazioni. Dopo il downgrade annunciato ieri, agli occhi di Stantard & Poor’s il giudizio sul debito delle due società è passato al livello «junk» (spazzatura). L’agenzia internazionale ha, infatti, tagliato i rating di Fonsai e di Milano Assicurazioni da «BBB-» a «BB+», ossia il primo livello di «non investment». «La decisione – spiega S&P – fa seguito alle perdite accusate dal gruppo Fonsai nei primi nove mesi del 2011 e riflette le aspettative che il gruppo probabilmente registrerà perdite nel quarto trimestre superiori alle attuali stime, con il conseguente peggioramento della patrimonializzazione e del margine di solvibilità ». Non solo: i rating dell’agenzia internazionale sulle due società italiane delle assicurazioni sono sotto osservazioni (creditwatch) con implicazioni negative. S&P fa sapere che una decisione definitiva sul creditwatch sarà presa dopo ulteriori discussioni con il management di Fonsai, in calendario nelle prossime settimane. Il rischio, per le compagnie della famiglia Ligresti, è quello di un taglio dei rating da parte dell’agenzia internzionale «fino a tre livelli». Ciò, in particolare, accadrebbe se S&P dovesse ritenere improbabile che il gruppo sia in grado di migliorare la base di capitale o se la patrimonializzazione dovesse peggiorare ulteriormente. Secondo Standard&Poor’s, infatti, il recente aumento da 800 milioni chiuso dal gruppo farebbe ritenere «limitata» la capacità di raccogliere «altro capitale». Così, il rating potrebbe scendere fino al livello di «B+» («altamente speculativo»). Viceversa, l’agenzia potrebbe confermare i rating all’attuale livello se il management riuscirà a realizzare misure che portino a una sostenuta ripresa della patrimonializzazione del gruppo. In una nota di replica a S&P, il gruppo della faniglia Ligresti ha ribadito che «sono allo studio operazioni aventi a oggetto gli asset del gruppo finalizzate a consentire, nel più breve tempo possibile, unitamente a un ulteriore miglioramento della gestione ordinaria in prosecuzione del trend avviato nel corrente anno, di riportare il margine di solvibilità alla soglia obiettivo dichiarata del 120 per cento». Nei giorni scorsi, la compagnia guidata dall’ad Emanuele Erbetta ha annunciato di avere chiuso i primi nove mesi del 2011 con una perdita di 178,6 milioni (dopo il rosso di 345,5 milioni dello stesso periodo l’anno scorso), a seguito di impairment per 218 milioni e di un rafforzamento di 480 milioni delle riserve danni. Ca.Sco.