Parola d’ordine per rafforzare il capitale: cedere la controllata Milano Assicurazioni. Con un margine di solvibilità che, anche sfruttando i benefici del decreto anti-crisi, al 30 settembre arrivava appena al 111%, contro un livello di guardia fissato al 120%, per il gruppo Fondiaria-Sai non c’è tempo da perdere per il rafforzamento patrimoniale. Senza contare che – fa notare un analista – senza la possibilità di continuare a neutralizzare l’impatto negativo del mark-to-market sui titoli governativi, il margine di solvibilità potrebbe addirittura scendere sotto il 90 per cento. Posto che la compagnia della famiglia Ligresti ha puntati addosso gli occhi dell’Isvap, che sollecita un rafforzamento patrimoniale in temopi stretti, il tema dell’innalzamento del margine è urgente (dovrebbe essere tra i punti all’ordine del giorno del cda di martedì). Anche perché l’aumento di capitale da 449 milioni chiuso a luglio, almeno a giudicare dalla capitalizzazione di Borsa, pari ad appena 436 milioni (ieri Fonsai ha chiuso in rosso l’ottava seduta di fila con un -4,88% a 1,013 euro), per la società guidata dall’ad Emanuele Erbetta sembra ormai essere più che evaporato. A questo punto, con l’Isvap col fiato sul collo e il mercato che non perdona, gli analisti interpellati da F&M indicano un’unica tappa, praticamente obbligata, per uscire dall’impasse: cedere la controllata al 62,5% Milano Assicurazioni. Un’operazione che si preannuncia già come non semplice, se si considera che si tratta di un asset che nel bilancio di Fonsai è valutato per oltre 1 miliardo ma che sul mercato vale ormai appena 433 milioni (ieri in Borsa le azioni hanno chiuso in calo per la quinta seduta di fila con un -1,89% a 0,2237 euro), capitalizzazione praticamente allineata a quella della controllante (il mercato valorizza 271 milioni il 62,5% di Fonsai). Una capitalizzazione che, però, sebbene non di molto, riesce ancora a superare l’aumento di capitale da 350 milioni chiuso anche per Milano Assicurazioni a luglio. Proprio alla luce del valore di mercato compresso della controllata, appare difficile ipotizzare che qualche potenziale compratore (c’è chi indica tra i «papabili» Allianz e Zurich Financial), almeno in questo momento, possa mettere sul piatto di Fonsai più di 500 milioni. Che è poi la ragione per cui un analista suggerisce che l’eventuale cessione della Milano potrebbe essere accompagnata da un nuovo aumento di capitale per Fonsai, magari riservato a Unicredit (che ha già il 7% della compagnia) e Mediobanca (esposta con un prestito subordinato da oltre 1 miliardo).