Sempre smentita dalla compagnia assicurativa (ancora ieri all’agenzia Reuters), l’ipotesi di una cessione della controllata al 62,5 per cento Milano Assicurazioni da parte di Fondiaria-Sai da qualcuno non è comunque ritenuta sufficiente a portare i conti in ordine. È il caso degli esperti di Intermonte, che nel morning note di ieri, oltre a ribadire il rating «neutral » sulla socoetà che fa capo alla famiglia Ligresti, con un prezzo obiettivo pari a 1,45 euro, scrivevano: «La cessione non sarebbe comunque risolutiva per Fonsai al fine di incrementare il proprio margine di solvibilità (pari al 111% conteggiando anche i benefici del decreto anti-crisi, rispetto al livello di guardia del 120%, ndr), anche alla luce del valore di carico della partecipazione». Sempre nel morning note di ieri, invece, gli analisti di Equita Sim attribuivano il crollo di quasi l’8 per cento delle azioni Mediobanca di due giorni fa anche all’esposizione al gruppo Fonsai. «Mediobanca – scrive l’analista Matteo Ghilotti, che sulla compagnia assicurativa ha rating «hold» con target price a 1,82 euro – ha circa 950 milioni di esposizione a Fondiaria e Milano attraverso prestiti subordinati e ibridi. Le clausole prevedono che se il rating scende sotto BBB e il margine di solvibilità è inferiore al 120 per cento e nei due anni successivi non viene posto rimedio a entrambe queste condizioni, Mediobanca ha facoltà di convertire i propri crediti in capitale, al prezzo medio di mercato dei tre mesi che precedono la comunicazione ufficiale all’Isvap del margine di solvibilità ». Intanto, ieri, a Piazza Affari, le azioni Fonsai, dopo otto sedute di fila in rosso, hanno guadagnato l’1,68% a 1,03 euro.