Il giro d’affari complessivo per la compagnia del gruppo Allianz aumenta dell’8% nei primi nove mesi rispetto allo stesso periodo del 2010, attestandosi su 1.707 milioni di euro. I premi aumentano del 9,1% rispetto al precedente anno, beneficiando del positivo andamento del fatturato degli assicurati nel primo semestre e di una produzione netta positiva, in quanto l’incertezza economica rende più attraente il ricorso all’assicurazione crediti.

Il combined ratio si mantiene basso al 66,5%, riflettendo la solidità della performance operativa del Gruppo.

Il risultato netto è pari a 276 milioni rispetto ai 255,8 milioni dei primi nove mesi del 2010.

«La strategia di mettere il cliente al centro del nostro sviluppo ha dato i suoi frutti. Abbiamo fatto ogni sforzo per fornire ai nostri assicurati la migliore copertura del rischio possibile, ha dichiarato il Presidente del Directoire del gruppo Euler Hermes, Wilfried Verstraete. Le difficoltà incontrate dall’Europa per risolvere il problema del debito sovrano e la crisi bancaria della zona dell’euro impongono la necessità di uno stretto monitoraggio della situazione economica e finanziaria. Da parte nostra, abbiamo provveduto a riorganizzare il Gruppo, che ormai possiede tutti i mezzi per far fronte ad un nuovo rallentamento economico. Una sana struttura di capitali propri, una rigorosa governance del rischio e la strategia incentrata sul cliente garantiscono ai nostri assicurati che scegliendo Euler Hermes, avranno dalla loro parte il partner migliore per accompagnarli nel percorso di crescita.»

I fattori principali che hanno determinato questa crescita sono l’aumento del giro d’affari ed un combined ratio che si mantiene basso.

Malgrado la riduzione del tasso dei premi concessa all’inizio del 2011 (-5,5% previsto a fine anno sull’insieme del portafoglio clienti), Euler Hermes riporta ancora una crescita solida in Europa, dove si trovano i suoi mercati principali.

La performance relativamente bassa registrata in Germania è dovuta ad un avvio commerciale più lento all’inizio del 2011 e alla pressione concorrenziale sui tassi di premio, non pienamente compensata dall’evoluzione positiva del volume d’affari assicurato.

Al contrario, la buona prestazione della regione del Mediterraneo si spiega con la crescita delle attività degli assicurati, insieme ad una diminuzione relativamente debole dei tassi di premio. La crescita del giro d’affari rispetto al precedente anno è anche legata alla registrazione nel 2010 della liquidazione negativa di premi del giro d’affari per il 2009.

La crescita in questa regione avviene con tassi di premio elevati, al fine di conservare la profittabilità

Durante il periodo in esame, il risultato tecnico ha raggiunto 391,0 milioni di euro, rispetto ai 358,6 milioni dell’anno precedente.

Il fattore principale alla base di questa crescita è riscontrabile nel livello del combined ratio, che diminuisce di 2,4 punti rispetto al 30 settembre 2010.

Nel 2011 la spesa netta per i sinistri risulta leggermente inferiore a quella riportata nello stesso periodo dello scorso anno (62,2% al 30 settembre 2011 rispetto al 62,6% al 30 settembre 2010). Il rapporto netto sinistri/premi (senza distinzioni fra il corrente anno ed i precedenti esercizi) è comunque cresciuto, attestandosi sul 42,1% rispetto al 40,8% dello stesso periodo del 2010, penalizzato da un contributo più basso dei rischi ad estinzione.

Il rapporto sinistri/premi si mantiene sempre molto basso, sebbene la quantità e la dimensione dei sinistri siano aumentati, dopo aver raggiunto il livello più basso al terzo trimestre 2010. In ogni caso, sia la quantità che la dimensione dei sinistri restano molto inferiori ai livelli ante-crisi.

Il rapporto netto dei costi migliora di 3,7 punti, passando dal 28,1% al 30 settembre 2010 al 24,4% al 30 settembre 2011. L’aumento delle spese lorde è stato largamente compensato dal rialzo delle commissioni di riassicurazione, calcolato senza distinzione fra l’anno corrente e i precedenti esercizi, accompagnato in primo luogo da un minore tasso di sinistrosità e secondariamente dalla crescita della raccolta premi e del reddito da servizi.

Di conseguenza, il combined ratio a fine settembre 2011 si porta al 66,5%, contro il 68,9% al 30 settembre 2010 ed il 68,7% alla fine del 2010.

Il risultato finanziario ammonta a 90,4 milioni di euro. Escludendo l’effetto di cambio, questo valore raggiunge i 86,3 milioni di euro, con una diminuzione di 5,4 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Detta variazione negativa è dovuta ad una diminuzione delle plusvalenze di 8,4 milioni di euro, nonché alle svalutazioni contabilizzate sul portafoglio investimenti per 2,4 milioni di euro.

Il Gruppo Euler Hermes è esposto verso il debito sovrano greco per un valore nominale di 4,3 milioni di euro. Al 30 settembre 2011 viene contabilizzata una svalutazione dell’attivo di 1,9 milioni di euro (in rialzo di 1,1 milioni rispetto a giugno 2011).

Il Gruppo ha subito anche l’impatto negativo (-6,9 milioni di euro) dell’effetto di cambio.

Il risultato operativo ordinario ammonta a 391,0 milioni di euro a fine settembre 2011, in rialzo del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il Gruppo continua a muoversi con una strategia d’investimenti molto prudente, contraddistinta da investimenti limitati sul mercato borsistico ed un 93% di investimenti obbligazionari su emittenti valutati AAA o AA. Tale posizionamento su emittenti della massima affidabilità ha permesso di aumentare il valore del portafoglio obbligazionario sin dall’inizio dell’anno.

Euler Hermes presenta un’esposizione molto limitata verso il debito dei paesi europei maggiormente a rischio (a fine settembre 2011: 39 milioni di euro sull’Italia e 2 milioni di euro sulla Grecia).

Euler Hermes prevede da parte delle famiglie il rinvio delle spese di consumo sui beni durevoli, nonché da parte delle imprese una posticipazione delle spese critiche per gli investimenti produttivi. Contemporaneamente, è atteso un deterioramento del livello globale del rischio paese. In questo contesto, il rallentamento delle insolvenze commerciali subirà una battuta d’arresto e in alcuni paesi le insolvenze potranno addirittura aumentare.

Da parte sua, Euler Hermes conferma per il 2011 gli obiettivi di crescita dal 5% al 6% dei premi lordi ed un combined ratio prossimo al 70%, se non si verificheranno sinistri ingenti fino alla fine dell’anno.

Infatti, grazie alla forte capitalizzazione e alla qualità del portafoglio, il Gruppo si considera ben preparato a fronteggiare le sfide future.

Nel corso del terzo trimestre 2011 il giro d’affari è stato pari a 580,2 milioni di euro, il combined ratio netto raggiunge il 67,8%, in aumento di 15,9 punti rispetto allo stesso periodo del 2010. Il rapporto sinistri/premi è più alto nel terzo trimestre 2011 rispetto allo stesso periodo del 2010 (64,2% rispetto al 58,6%) e il contributo positivo del run-offs nel rapporto sinistri/premi per il trimestre è più basso di quello dello stesso periodo dell’anno precedente.

Di conseguenza, il rapporto netto sinistri/premi relativo all’anno in corso è più elevato di quello iscritto al terzo trimestre 2010, periodo nel quale era stato raggiunto il livello di sinistrosità più basso dall’inizio della crisi.

Questa differenza del combined ratio si rispecchia nel risultato tecnico netto, che raggiunge i 97,6 milioni di euro al terzo trimestre 2011 rispetto ai 135,6 milioni al terzo trimestre 2010.

Il risultato finanziario al terzo trimestre 2011 è pari a 22,3 milioni di euro, in diminuzione di 6,6 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del precedente anno. Tale diminuzione è imputabile principalmente alle minori plusvalenze sull’esercizio in corso.

Questa combinazione fra risultato tecnico e risultato finanziario porta il reddito operativo a 112,6 milioni di euro al terzo trimestre 2011, rispetto ai 153,6 milioni al terzo trimestre 2010.