FIORINA CAPOZZI

Rosso record per Dexia. Sui primi nove mesi dell’anno la banca franco-belga ha cumulato dieci miliardi di perdite. Solo nel terzo trimestre l’istituto di credito, in pieno smantellamento, ha segnato 6,3 miliardi di rosso. Una cifra record che comprende anche una svalutazione da 2,3miliardi per gli asset greci detenuti in portafoglio. Ma anche quattro miliardi legati alla vendita di Dexia Banque Belgique allo Stato belga. «La banca sta compiendo un deleveraging a un ritmo sostenuto », ha spiegato l’amministratore delegato, Pierre Mariani, precisando che l’esposizione ai titoli sovrani di Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna è scesa da 23,2 miliardi di euro allo scorso 30 giugno a 13,6 miliardi di fine settembre. Nel dettaglio per quanto riguarda l’Italia si parla di una decina di miliardi di titoli di Stato. Ma se da un lato la ristrutturazione prosegue, i problemi sul tavolo restano tanti. Lo stesso Mariani, ha ammesso che la banca è sotto stress per via di problemi di liquidità. Proprio ieri infatti l’istituto di credito franco-belga ha comunicato di aver deciso un aumento di capitale da 4,2 miliardi per il ramo francese del gruppo. Una notizia che non è stata accolta bene dal mercato: in una giornata difficile e tesa per i listini europei, il titolo Dexia ha chiuso addirittura con una flessione dell’11 per cento. E questo nonostante i tentativi del management di rassicurare gli investitori precisando che il processo di dimissioni procederà a ritmo sostenuto nel prossimo trimestre. «Il mercato non apprezza la scarsa trasparenza», spiega un trader sottolineando che la decisione delmanagement, che da inizio ottobre è alle prese con una pesante ristrutturazion, di non pubblicare la trimestrale non ha certo fatto piacere al mercato.