Cadiprof nell’Anagrafe dei fondi Sanitari. Lo scorso 8 novembre, il Dipartimento della qualità della Direzione generale della programmazione sanitaria, dei livelli essenziali di assistenza e dei principi etici di sistema del ministero della salute ha comunicato l’avvenuto rinnovo di iscrizione all’Anagrafe dei fondi sanitari di cui al decreto del Ministero della salute del 31 marzo 2008 e del 27 ottobre 2009 da parte della Cassa di assistenza sanitaria integrativa degli studi professionali. Come noto, il decreto Sacconi prevede che le Casse debbano destinare almeno il 20% dell’ammontare complessivo delle risorse impiegate per la copertura di tutte le prestazioni garantite agli assistiti per l’erogazione di prestazioni di assistenza odontoiatrica; assistenza socio-sanitaria per i soggetti non autosufficienti; prestazioni finalizzate al recupero della salute di soggetti temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio.

Ogni anno, l’attestazione viene rilasciata ai fondi sanitari che raggiungono la percentuale minima di risorse (20%), destinate nell’anno precedente alla non autosufficienza, inabilità temporanea e odontoiatria, come previsto appunto dal decreto del ministro Sacconi del 2009. Per i dipendenti e per i datori di lavoro che applicano il Ccnl degli studi professionali i vantaggi sono rilevanti. La presenza della Cassa nell’Anagrafe dei fondi sanitari, da un lato, garantisce ai dipendenti degli studi professionali la possibilità di usufruire, in caso di necessità, di prestazioni indispensabili per la salute e difficilmente coperte dal Ssn; dall’altro, consente ai datori di lavoro il riconoscimento del beneficio della integrale deducibilità fiscale dei contributi versati alla Cadiprof per l’assistenza sanitaria dei propri dipendenti (art. 51 del Tuir). Nel caso specifico, per i contributi che saranno versati nel 2012.

Tra le prestazioni dirette erogate dalla Cassa rientrano quelle in odontoiatria il cui massimale è stato aumentato nel corso del 2011 a 120 euro (includendo anche chirurgia orale e cure conservative) e le cure fisioterapiche necessarie a seguito di malattia o infortuni. Inoltre, si aggiungono quelle previste dal «Pacchetto famiglia», in particolare l’erogazione di un assegno di cura per i parenti di primo grado non autosufficienti, che possono godere di un sussidio annuale pari a 1.200 euro.