Credit Agricole non di discosta dalle sue dirette concorrenti francesi, Bnp Paribas e Societe Generale, chiudendo il terzo trimestre pesantemente influenzata dalla propria esposizione ai titoli di Stato della Grecia.
L’istituto transalpino ha registrato nel 3° trimestre un utile netto di 258 mln euro, in calo del 65% rispetto ai 742 mln euro dell’analogo periodo nello scorso anno a causa della svalutazione dei titoli ellenici e dal peggioramento dei proventi operativi nel business assicurativo e della gestione patrimoniale. La terza maggior banca francese ha deluso le attese degli analisti che preventivavano un utile netto di 619,75 mln euro. I ricavi sono invece cresciuti del 6,2% a 5,29 mld euro da 4,98 mld euro, grazie ai rami retail francese e internazionale mentre i business di corporate e investment banking hanno chiuso un trimestre debole. La banca ha ridotto l’esposizione al debito del governo greco del 60% contro il 50% richiesto dal nuovo piano dell’Ue, contabilizzando oneri per 637 mln euro, mentre l’esposizione alle economie dei Paesi periferici europei è stata tagliata del 27% tra il 30 giugno e il 31 ottobre 2011. Il coefficiente di capitale Tier 1 si è attestato all’11% alla fine del trimestre e il Core Tier 1 all’8,8%.
Lo scorso giovedì era toccato a Bnp Paribas avviare la stagione delle trimestrali delle principali banche transalpine annunciando pesanti svalutazioni dei bond greci e conseguentemente un forte calo dell’utile netto. Il primo istituti di credito transalpino per capitalizzazione di mercato ha registrato nel 3° trimestre un calo dell’utile netto del 72% a/a a 541 mln euro, a fronte degli 1,9 mld euro dell’analogo periodo nello scorso anno e gli 876 mln attesi dagli analisti. Anche Bnp ha ridotto il valore dei bond sovrani della Grecia in portafoglio del 60% contabilizzando oneri per 2,26 mld euro. Negli ultimi mesi la banca ha ridotto la propria esposizione ai debiti di Grecia, Irlanda e Portogallo del 38%. Bnp Paribas, che deteneva bond sovrani greci per un valore di 1,6 mld euro a fine ottobre, contro i 3,5 mld euro di fine giugno, ha inoltre tagliato da 20,5 mld a 12,2 mld la propria esposizione all’Italia e da 400 mln a 300 mln quella al debito sovrano irlandese a 400 mln euro da 300 mln euro. I ricavi sono calati del 7,6% nel 3° trimestre a 10 mld euro, dai 10,9 mld euro dell’anno precedente, mentre il Tier 1 si è attestato all’11,9% a fine settembre e Core Tier 1 al 9,6%.
Anche Société Generale ha deluso le aspettative del mercato a causa dell’impatto della situazione greca chiudendo il trimestre con un utile netto di 622 mln euro, in calo del 31% rispetto agli 896 mln euro registrati nel corrispondente periodo dello scorso anno e al di sotto dei 732 mln euro attesi dal mercato. La banca parigina ha messo in conto una svalutazione del 60% dei titoli di Stato greci in portafoglio a fronte dell’haircut del 50% imposto dalle istituzioni europee nell’ambito del piano di salvataggio di Atene. La banca ha registrato un onere ante imposte di 333 mln euro a carico del trimestre per l’esposizione al debito ellenico. Inoltre la performance dei comparti corporate e investment banking è stata compromessa dal contesto macroeconomico in deterioramento. Nel periodo i ricavi dell’istituto di credito sono cresciuti del 3,2% annuo raggiungendo i 6,5 mld euro con un giro d’affari aumentato del 6,4% a/a nel mercato domestico e diminuito del 2,3% a livello internazionale. Al termine dei 3 mesi il Core Tier 1 di Societe Generale si e’ attestato al 9,5%. La banca ha comunicato che, al fine di conformarsi ai requisiti patrimoniali dell’Eba, deve potenziare il suo capitale con 2,1 mld euro entro metà 2012, una somma inferiore ai 3,3 mld euro stimati in precedenza. Anche per questo motivo la banca ha deciso di non distribuire un dividendo per il 2011.