B. Carige ha chiuso i primi 9 mesi del 2011 con un utile netto consolidato pari a 138,7 mln euro (+38,5%).
Il margine di interesse, informa una nota, è salito a 566 milioni (+8,6% su settembre 2010) e le commissioni nette hanno registrato uno sviluppo del 4,5% a 222,8 milioni, le poste finanziarie presentano un risultato di 30,2 milioni, in crescita dello 0,5% rispetto al 2010. Il margine di intermediazione è pari a 818,1 milioni (+6,9% annuo); tenuto conto delle rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e di altre poste finanziarie (98 milioni; +16,4%) e del risultato della gestione assicurativa, il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa si attesta a 687,7 milioni (+7,2%). Al netto di costi operativi in aumento del 7% a 508,9 milioni, l’utile dell’operatività’ corrente al lordo delle imposte si attesta a 181,3 milioni. Gli accantonamenti per imposte sul reddito sono di 41,2 milioni e un utile di pertinenza di terzi di 1,4 milioni. Le imposte sul reddito ammontano a 41,2 milioni (-39,9% a/a) grazie all’esercizio dell’opzione di affrancamento degli avviamenti iscritti nel bilancio consolidato del gruppo Carige al 31 dicembre 2010. L’esercizio dell’opzione ha consentito, mediante il pagamento di un imposta sostitutiva di 30,7 milioni circa (da effettuarsi entro il 30 novembre), di iscrivere nel bilancio individuale della Carige imposte differite attive per Ires ed Irap per 60,8 milioni circa sul valore dell’avviamento con un beneficio netto sul conto economico stimabile in 30,1 milioni circa. Il conto economico recepisce inoltre le disposizioni in materia di Irap, aumentata dal 4,82% al 5,57% determinando, a livello consolidato, maggiori accantonamenti per imposte per circa 4,9 milioni (3,4 milioni relativamente alle imposte correnti e 1,5 milioni relativamente alle imposte differite).
Il risparmio complessivamente raccolto si attesta a 52.404,7 milioni, in aumento rispetto a settembre 2010 (4,3%) e nei nove mesi (3,4%). La raccolta diretta, pari a 28.678,1 milioni, è cresciuta nell’anno dell’8,4% e del 7,9% nei nove mesi. La raccolta indiretta, pari a 23.726,6 milioni, rimane pressoché stabile nell’anno e cala nei nove mesi (-1,5%). Il risparmio gestito, pari a 9.893 milioni, diminuisce del 2,9% nell’anno e del 4,3% nei nove mesi, in particolare i prodotti bancario assicurativi (4.239,8 milioni) crescono sia nei dodici (6,5%), sia nei nove mesi (2,6%). Il risparmio amministrato, pari a 13.833,7 milioni, risulta in crescita sia rispetto a settembre 2010 (1,6%), sia sul dato di fine anno (0,6%). Nel dettaglio, i titoli di Stato sono pari a 5.329,3 milioni e aumentano del 12,9% nell’anno (+9,2% da inizio anno) e le altre componenti si attestano a 8.504,4 milioni, diminuendo del 4,4% nell’anno e del 4,1% da inizio anno. I crediti verso clientela (al lordo delle presunte perdite) raggiungono i 27.081,1 milioni, in crescita del 12,1% nell’anno e del 6,7% nei nove mesi, con una ricomposizione a favore della componente a breve termine, in crescita del 29,2% e del 6,7% rispettivamente nei dodici e nei nove mesi. A fine settembre la rete di vendita del Gruppo conta 674 filiali bancarie, 7 in più rispetto a settembre 2010, e 432 agenzie assicurative. Il personale è pari a 6.019 unità, di cui 5.523 rappresentate da personale bancario. I ratio di vigilanza consolidati si mantengono su livelli adeguati – Core Tier 1 ratio 5,9%, Tier 1 ratio 6,6% e Total Capital ratio 9,0% – anche in considerazione del fatto che l’integrale conversione del prestito “Banca Carige 4,75% 2010 – 2015 convertibile con facoltà di rimborso in azioni”, perfezionabile a partire dal mese di settembre, ne determinerebbe l’aumento compreso tra un minimo di 120 e un massimo di 165 bp.
Per quanto riguarda la capogruppo, il margine di intermediazione risulta pari a 624,9 milioni (+4,5% annuo); al netto delle rettifiche di valore per il deterioramento di crediti e di altre poste finanziarie, pari a 76,2 milioni, il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 548,7 milioni (+3,6% annuo). I costi operativi (+8,1%) sono pari a 394,2 milioni. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si attesta così a 154,7 milioni (-6,4%). Al netto degli accantonamenti per imposte sul reddito pari a 22 milioni, l’utile netto si attesta a 132,7 milioni (+10%). Il risparmio complessivamente raccolto si attesta a 46.378,8 milioni, in aumento del 5,2% rispetto a settembre 2010 e del 4,5% nei nove mesi (al netto del contributo di Banca Ponti). La raccolta diretta (26.744,7 milioni) contribuisce con un incremento del 10,5% nell’anno e del 9,9% nei nove mesi (netto Ponti). La raccolta indiretta, pari a 19.634 milioni, risulta in diminuzione nell’anno (-1,3%) e del 2,1% nei nove mesi (netto Ponti). Al suo interno il risparmio gestito, pari a 8.187,4 milioni cala nell’anno (5%) e nei nove mesi (6% netto Ponti), mentre il risparmio amministrato, pari a 11.446,6 milioni, aumenta sia rispetto a settembre 2010 (1,5%), sia sul dato di fine anno (0,9% netto Ponti). I crediti verso clientela (al lordo delle presunte perdite) raggiungono i 23.309,4 milioni, in crescita del 13,9% rispetto a settembre 2010 e del 7,9% (netto Ponti) nei nove mesi.
Secondo la società, nel prosieguo dell’esercizio, in un contesto che prevedibilmente si manterrà critico sia per l’economia reale, sia per i mercati finanziari, il gruppo confida di proseguire il proprio equilibrato percorso di crescita, in virtù della consolidata capacità di sviluppare la tradizionale attività di intermediazione, della costante attenzione ai profili di rischiosità, liquidità e solidità patrimoniale e dei recuperi di efficienza derivanti dai significativi investimenti in tecnologia.