La consulenza al risparmiatore è un’attività strategica per diffondere cultura e ripristinare buone prospettive di benessere. La voce di industria e istituzioni

di Stefania Ballauco

 

La seconda edizione del Forum internazionale della consulenza ed educazione finanziaria, organizzata da Milano Finanza in collaborazione con Progetica e Uni, che si è svolta lo scorso 17 novembre a Milano, è stata foriera di spunti per i prossimi impegni che gli interlocutori e l’industria devono assumersi per colmare il vuoto cognitivo degli italiani quando si tratta di risparmio, economia e finanza, come anche per promuovere il valore della consulenza presso pubblico e istituzioni.

Anche Anasf ha partecipato per voce del suo Presidente Maurizio Bufi, intervenuto nella tavola rotonda del pomeriggio dal titolo «Testimonianze e confronti sullo sviluppo della qualità dell’educazione finanziaria (Welfare comunitario)». «La lunga stagione di crisi che stiamo vivendo ha fatto saltare tutti i paradigmi su cui si fondava il mondo finanziario ed economico», ha dichiarato Bufi. «Oggi è richiesto a tutti gli stakeholders di acquisire la consapevolezza che è venuto il momento di tradurre in fatti concreti quanto appreso in questi mesi, ovvero che è necessario un cambiamento forte nei comportamenti. Anasf da parte sua è orgogliosa di aver realizzato un progetto di educazione finanziaria rivolto agli investitori di domani, che vede il suo sviluppo in un’epoca di grande incertezza. I formatori – soci Anasf che hanno seguito un percorso ad hoc per poter essere abilitati ad entrare nelle aule – sono circa 300 e oltre 100 le classi in cui l’iniziativa è stata erogata». Della scarsa cultura finanziaria ha parlato anche Raffaele Capuano, di Covip, che ha sottolineato la mancanza di consapevolezza degli strumenti che sono volti in particolare a raggiungere obiettivi di tipo previdenziale, su cui esiste una carenza ancora più accentuata. Sul tema della consulenza si sono espressi poi Angela Maria Carozzi di Assoreti e Elio Conti Nibali, vicepresidente di Apf. Se per Carozzi è l’adeguatezza degli investimenti rispetto al profilo del risparmiatore la regola di comportamento degli operatori che erogano consulenza, sia essa ristretta o indipendente, per Conti Nibali l’approccio consulenziale del promotore finanziario ha radici ben lontane. La relazione tra consulenza ed educazione finanziaria è forte, e trasmettere a tutti gli interlocutori il valore aggiunto della consulenza deve essere l’obiettivo principale. «Il tema della previdenza deve esplodere nella consulenza», ha dichiarato poi il vicepresidente di Apf. Non solo, Conti Nibali ha sottolineato che il professionista qualificato deve essere sostenuto dal legislatore, senza dover avere un cappello diverso per ogni attività che svolge, come nel caso del collocamento dei prodotti assicurativi.

La giornata è stata un susseguirsi di sessioni di approfondimento che ha visto coinvolti esponenti delle principali istituzioni finanziarie italiane ed estere, che hanno voluto indagare le tendenze internazionali della consulenza come anche il ruolo delle authority, partendo da quelle italiane fino a quelle inglesi. Il fil rouge comune a tutti gli interventi è stato il tema dell’educazione finanziaria, in termini di impegno richiesto da chi la deve erogare e di risultati presso il pubblico, quello della fiducia dei risparmiatori e della consulenza loro rivolta. La parola è stata presa anche dagli intermediari, nella tavola rotonda dedicata a come cogliere le opportunità del mercato e affrontare al meglio le sfide che attendono tutta l’industria. Michele Cristiano, di Cattolica Previdenza, ha valorizzato le potenzialità dell’architettura aperta, rilevando la necessità che gli operatori si avvalgano di un approccio etico, utilizzando anche parametri di qualità dei prodotti e ricorrendo per esempio alla Norma Uni Iso 22222. Sul servizio al cliente è intervenuto Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum, il quale ha voluto sottolineare come la soddisfazione del risparmiatore sia elemento fondamentale nello svolgimento dell’attività di promotore finanziario, per mantenere relazioni di lungo termine, e come le regole debbano essere uguali per tutti gli operatori che si confrontano con gli investitori. Armando Escalona, amministratore delegato di Finanza & Futuro Banca, ha lanciato un appello ai media, affinché si presti attenzione anche al linguaggio utilizzato sulla stampa che spesso provoca nel risparmiatore confusione e panico. Per Carlo Giausa, direttore servizi di investimento di FinecoBank, l’elemento della trasparenza è fattore indispensabile nella consulenza al risparmiatore, e alla Mifid va riconosciuto il merito di aver stabilito al riguardo un percorso ben preciso per tutti gli intermediari. La profilatura del cliente e la gestione del rischio sono stati infine al centro dell’intervento di Gian Maria Mossa, Marketing, Business Development & Private Banking Line Director di Banca Fideuram.

Il prossimo confronto sul tema si terrà il 30 novembre a Milano con Uni, al workshop «Consulenza ed educazione finanziaria di qualità in azione» organizzato in collaborazione con Milano Finanza e Progetica,in cui verranno presentate e discusse le iniziative e le proposte emerse nel corso del Forum appena concluso, per sviluppare azioni concrete conformi alle norme Uni, a favore del cittadino e a supporto del sistema del welfare italiano. In occasione dell’appuntamento, nell’ambito della tavola rotonda «Welfare comunitario in azione: una proposta per promuovere le best practices, supportare le start up e applicare la qualità delle norme Uni», saranno presenti il presidente Anasf Maurizio Bufi, Stefano Bonetto, Coordinatore GL 14 Commissione Uni Servizi e Gaetano Megale, Presidente Progetica.
Da quanto emerso, consulenza, educazione finanziaria e previdenza complementare sono temi legati a doppio filo. Ora l’industria, le istituzioni, gli operatori devono compiere un salto ancora più in alto per contribuire a ricreare un welfare ormai fragile.