I trader di materie prime stanno affrontando nuovi rischi geopolitici a causa della proliferazione dei conflitti militari, dell’aumento dei dazi doganali e delle pressioni sulle catene di approvvigionamento globali, anche se queste sfide potrebbero generare profitti legati alla volatilità per alcuni operatori, secondo un nuovo rapporto di Willis, una società del gruppo WTW, intitolato “Gestire i nuovi rischi economici nel trading di materie prime”.
La recente volatilità dei mercati in risposta alle minacce tariffarie degli Stati Uniti nei confronti della Cina evidenzia la questione centrale del rapporto: se i giganti delle materie prime siano preparati ad affrontare le pressioni imprevedibili della deglobalizzazione. Per approfondire questo aspetto, Willis e Oxford Analytica hanno consultato un panel internazionale di esperti senior in affari esteri e gestione del rischio, producendo un radar globale dei rischi e una sintesi rischio per rischio di come i principali trader globali di materie prime vedono queste sfide.
Dal report emerge che i dazi rappresentano la principale minaccia economica per i trader di materie prime, poiché modificano i flussi commerciali, bloccano il processo decisionale e generano un’incertezza politica senza precedenti.
La Cina è ancora il principale acquirente nella maggior parte dei settori delle materie prime. Il rallentamento della crescita, i rischi di deflazione e l’attenuarsi degli stimoli inaspettati determinati dai dazi potrebbero influire sui bilanci, rendendo essenziale un attento monitoraggio dell’economia.
Il cambiamento climatico sta ridefinendo i mercati delle materie prime, alterando la domanda stagionale di combustibili, aumentando l’uso di pesticidi e mettendo a dura prova la logistica fluviale.
Le tensioni geopolitiche legate ai conflitti militari continuano a influenzare i mercati delle materie prime con la minaccia di nuove interruzioni del commercio nel Mar Nero, l’escalation della zona grigia russa e una più ampia militarizzazione che alimentano i timori di shock nell’approvvigionamento.
Il commercio marittimo sta affrontando crescenti interruzioni a causa degli attacchi con droni, delle tattiche della zona grigia e dell’indebolimento delle garanzie di sicurezza globali che rendono le rotte marittime più rischiose. Ciò fa aumentare i costi, comporta il dirottamento delle navi e minaccia il flusso delle materie prime globali.
Il rapporto esamina anche i rischi che al momento passano inosservati, ma che potrebbero diventare motivo di grande preoccupazione domani. Uno di questi è l’evoluzione della normativa e della politica europea in materia di sostenibilità, che in passato ha plasmato il funzionamento del mercato globale, e la capacità delle autorità di bilanciare la necessità di importazioni affidabili e convenienti con preoccupazioni quali la privacy dei dati e l’impatto sul clima. Un altro rischio menzionato è il potenziale scompiglio nel mercato obbligazionario globale, a seguito di decenni di stimoli straordinari che si sono conclusi con un’improvvisa interruzione per combattere l’inflazione post-pandemica in forte aumento. Sebbene finora siano state osservate poche conseguenze di ampia portata nelle economie avanzate, alcuni esempi isolati che potrebbero generare problemi più gravi destano preoccupazione.
“Il mondo è entrato in un’era più protezionistica, in cui molti governi e aziende stanno passando alla produzione interna di beni. Tuttavia, il commercio rimane più vitale che mai, soprattutto per le materie prime che semplicemente non sono presenti o sono molto difficili da produrre in molte aree geografiche. Le giuste soluzioni di gestione del rischio sono un fattore fondamentale nel settore del commercio delle materie prime per prevenire carenze e problemi nella catena di approvvigionamento e proteggere le operazioni. Ci auguriamo che i risultati del nostro rapporto siano utili per chi opera in questo settore e ringraziamo i nostri collaboratori per aver condiviso le loro preziose conoscenze ed esperienze dirette”, ha spiegato Evan Freely, responsabile globale delle soluzioni di rischio di credito di Willis.
