Secondo una nuova ricerca di WTW (Western Europe Retirement Plan Survey 2025) le aziende europee stanno rivedendo i propri piani di risparmio previdenziale, incentrandoli maggiormente sui dipendenti e puntando sull’integrazione della tecnologia. L’obiettivo è di garantire una maggiore sicurezza economica a lungo termine e a rafforzare la propria strategia di gestione dei talenti.
La priorità più alta, a livello europeo, è incentivare i dipendenti al risparmio previdenziale (60%), seguita dal migliorare il benessere finanziario (55%) e lo status economico alla pensione (53%). Solo il 30% dei datori di lavoro punta a ridurre i costi delle offerte benefit in questo ambito.
La ricerca, che ha raccolto le risposte di oltre 460 aziende che impiegano quasi un milione di persone in 10 Paesi europei, ha inoltre rilevato che le aziende stanno cercando di migliorare la propria comunicazione e di coinvolgere maggiormente i dipendenti a livello digitale: il 60% punta a comunicare meglio il valore dei propri benefit pensionistici e il 55% investirà in strumenti digitali per favorire la comprensione su questi temi.
In Italia, il tasso di partecipazione ai fondi pensione si distribuisce in modo differente sul territorio nazionale: secondo WTW, la maggior parte degli iscritti risiede nelle regioni settentrionali, il 57,2%, un dato che supera la media nazionale. Valori più bassi e decisamente inferiori alla media si registrano, invece, nelle regioni meridionali.
I divari nella partecipazione si riflettono anche nei livelli di contribuzione. In particolare, nelle regioni del Nord le contribuzioni medie sono più elevate, con punte che sfiorano i 3.500 euro, il doppio rispetto a molte regioni del Mezzogiorno.
Dalla ricerca risulta inoltre che meno della metà (46%) delle aziende europee ritiene di non essere attualmente in grado di garantire soluzioni efficaci per un reddito adeguato durante la pensione. Tra le sfide operative segnalate, emergono la gestione dei costi e dei rischi (47%) e la riduzione del tempo dedicato alla definizione dei piani stessi (43%).
Per affrontare queste sfide, le aziende stanno ricorrendo alla tecnologia, all’automazione e all’outsourcing per semplificare l’amministrazione e l’erogazione dei piani pensionistici.
“La nostra ricerca evidenzia le crescenti aspettative nei confronti delle aziende affinché assumano un ruolo più significativo nel sostenere il benessere finanziario e la sicurezza pensionistica dei dipendenti. Sfruttando gli strumenti digitali, l’analisi dei dati e l’efficienza operativa, si possono creare piani pensionistici che rispondano realmente alle esigenze dei dipendenti e che garantiscano risultati migliori. In Italia, la previdenza complementare ha ottenuti risultati complessivo positivi lo scorso anno, con un incremento del numero degli iscritti e una crescita sostenuta del valore delle risorse in gestione (243 miliardi di euro, +8,5% rispetto all’anno precedente). Tuttavia, la partecipazione a questi programmi risulta ancora caratterizzata da un netto dualismo: continuano a prevalere le adesioni di lavoratori “forti”, occupati nelle regioni settentrionali o centrali, di genere maschile e di età matura. È allora ragionevole chiedersi se e in che modo possa essere migliorato il sistema: ad esempio attraverso un’ampia ed efficace campagna di informazione o altri interventi di natura fiscale”, spiega Marta Vasa, Managing Director, Retirement Italy di WTW.
