Sistema sanitario Nazionale e integrazione con il comparto privato e assicurativo, tra i vari temi trattati nel corso del Milano Festival delle Assicurazioni e della Previdenza
di Francesco Sottile
Nel corso della settima edizione del Festival delle Assicurazioni e della Previdenza, tenutosi nei giorni scorsi e organizzato da MF-MilanoFinanza in collaborazione con Accenture e ASSINEWS, si è parlato tra gli altri argomenti di “Sistema sanitario e assicurazioni, integrazione pubblico e privato“, in un panel che ha visto la partecipazione di Marco Mazzucco – CEO Blue Assistance – e Giovanna Gigliotti – Amministratore Delegato Unisalute. L’obiettivo è stato quello di indagare il ruolo crescente delle assicurazioni sanitarie integrative nell’attuale contesto socioeconomico; un contento che vede un’attenzione più che mai forte degli italiani sulla necessità di avere coperture assicurative idonee a soddisfare il crescente bisogno di protezione.
In merito al ruolo giocato dalle compagnie assicurative nel mercato, e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale si esprime così Mazzucco: “Il ramo salute è cresciuto tantissimo nel corso dell’ultimo anno; ha superato i 5 miliardi ed è quello che ha raccolto di più dopo l’auto. Le compagnie non sono più semplici pagatori; è un tema di organizzazione, efficientamento e razionalizzazione. Oggi la componente sanitaria privata (2° e 3° pilastro) ha bisogno di essere informata, supportata e aiutata: è fondamentale che le reti interprino questo ruolo non solo come un’attività tipica commerciale, ma come attività con forte valore sociale ed etico. Oggi le persone assicurate nel comparto salute sono troppo poche. È possibile portare un medico generalista o specialistico in tutti luoghi d’Italia attraverso la tecnologia: questo permette di dare un primo riscontro alle persone. Non vogliamo risponditori automatici, tasti funzione che fanno perdere un sacco di tempo; la figura umana è ancora molto importante nel contatto e nella relazione con le persone; l’intelligenza artificiale può aiutare tanto nelle attività di back office, come quelle di compilazione dei questionari, nel raccogliere determinati parametri a distanza, possono servire nella relazione con le strutture sanitarie nel territorio per semplificare la relazione e il convenzionamento, per raccogliere dati e informazioni che ci mettono nella condizione di offrire servizi sempre più personalizzati: la sanità è personale, non è qualcosa che si può generalizzare. È importante anche un utilizzo etico di queste informazioni”.
Dello stesso avviso anche Gigliotti: “Nelle polizze sanitarie collettive abbiamo prevalentemente prestazioni extra LEA, che il servizio sanitario non eroga: in particolar modo la prevenzione, l’odontoiatria, la fisioterapia. Subito dopo il covid abbiamo visto un crescente aumento della frequenza, ad oggi siamo vicini al 60%. Rimane il tema centrale della spesa out of pocket, circa 45 miliardi; se questi fossero canalizzati in polizze assicurative sarebbe meglio proprio in virtù dell’appropriatezza della cura. Sull’intelligenza artificiale: “siamo solo agli albori, stiamo procedendo con prudenza perché la medicina è una disciplina molto complessa”.
Sul tema salute interviene anche il Senatore Francesco Zaffini, presidente della X Commissione del Senato, che si sofferma sulla necessità di una maggiore presenza dello Stato al momento del pensionamento del lavoratore: “Il nocciolo della riforma è da un alto trovare le risorse per sostituire al datore di lavoro lo Stato, dall’altro per accantonare una parte delle risorse versate dal datore di lavoro durante il periodo lavorativo a quando serviranno dopo il periodo lavorativo. Il tema generale è la necessità di strutturare un secondo pilastro in grado di scaricare il primo da tutta una serie di prestazioni, e dall’altro lato di mettere a sistema la gran parte della spesa privata – 45 miliardi – ad oggi intermediata solo in piccola misura (5%), mentre in Europa si assesta al 50-60% in alcuni paesi. Questo gap va colmato con una riforma che mette a terra un sistema di regole che rende il nostro paese più simile ad altri Paesi, come Germania, Francia Spagna, e Inghilterra. Un pensiero anche sul tema della prevenzione: “oggi il comparto prevenzione cuba circa il 5% delle risorse del fondo sanitario nazionale, l’obiettivo è portarle al 7%. Questo è molto importante in quanto ogni euro investito in prevenzione ne fa risparmiare 5 in spesa corrente”.
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