La banca risponde del danno causato da un dipendente a terzi se ha concorso, con la propria negligenza, a renderlo possibile. È questo il principio affermato dalla Corte di cassazione, con l’ordinanza 26575/2025, che ha ritenuto fondato il motivo di ricorso con cui una dipendente ha eccepito la corresponsabilità dell’istituto di credito, in base all’articolo 1227 del Codice civile, per non avere adottato le necessarie cautele a fronte della presenza, in filiale, di un collega già coinvolto in precedenti episodi di appropriazione indebita.