In un nuovo report di Moody’s si legge che l’aumento della concorrenza e il ristagno della domanda, soprattutto negli Stati Uniti, stanno rallentando il ritmo di crescita dei premi nel mercato globale delle assicurazioni cyber per il secondo anno consecutivo.

Citando i dati di Munich Re, l’agenzia di rating ha affermato che i premi lordi sottoscritti nel mercato globale delle assicurazioni cyber si sono avvicinati ai 15 miliardi di dollari nel 2024, con un aumento del 7% rispetto al 2023. Un rallentamento significativo rispetto ai tassi di crescita del 20-40% registrati nel quinquennio 2018-2022.

Questo rallentamento si registra in particolare nel mercato statunitense, mentre, come riportato da Moody’s, “negli ultimi due anni, una parte significativa dei premi assicurativi cyber globali è derivata da regioni non statunitensi, dove i tassi di penetrazione più bassi e i maggiori requisiti normativi (in particolare in Europa) stanno stimolando la domanda di copertura informatica”.

L’agenzia di rating prevede quindi una crescita più rapida in queste regioni, dove esiste ancora un mercato ampio privo di protezione, sostenuta anche da quanto affermato dal broker Howden che parla in particolare di opportunità di crescita in Germania, Francia e Italia, oltre che in Asia-Pacifico e America Latina.

Nonostante questo modesto rallentamento, Moody’s sostiene che il mercato delle assicurazioni contro i rischi informatici sia comunque destinato a crescere in modo significativo nel tempo, poiché le minacce informatiche continuano ad aumentare e la società diventa sempre più interconnessa e dipendente dall’economia digitale.

“I leader aziendali di tutto il mondo continuano a essere preoccupati per i rischi informatici, come dimostra il rapporto Risk Barometer 2025 di Allianz, in cui 3.800 partecipanti al sondaggio provenienti da 106 paesi hanno classificato gli incidenti informatici come il principale rischio globale per il quarto anno consecutivo”, ha osservato Moody’s.

Questo risultato è in linea con il precedente sondaggio di Munich Re, che ha rilevato che oltre 7.500 dirigenti senior di aziende di 15 paesi hanno segnalato che le loro aziende non disponevano di una protezione adeguata contro gli attacchi informatici.