L’ANIA ha elaborato i dati relativi al monitoraggio degli investimenti del settore assicurativo per valutare gli eventuali effetti delle plusvalenze e minusvalenze latenti sul portafoglio complessivo. L’indagine rileva essenzialmente (secondo i principi contabili nazionali) le varie forme di investimento per le sole polizze di Classe C (sono esclusi gli investimenti relativi alle polizze linked e ai fondi pensione, cosiddette di classe D).
Dall’analisi emerge che, a fine di settembre 2025, il valore corrente dello stock di investimenti per la Classe C ha sfiorato i 713 miliardi. Di questi, circa l’85% (605 miliardi) è relativo al settore Vita mentre solo il restante 15% è relativo al settore Danni (quasi 108 miliardi). Considerando entrambi i settori, circa il 58% è stato impiegato in investimenti di natura durevole mentre il restante 42% in investimenti non durevoli.
Nel complesso il saldo tra plusvalenze e minusvalenze latenti a fine settembre 2025 è stato negativo e pari a 7,8 miliardi (-5,8 a fine giugno 2025 e -5,3 a fine settembre 2024). Mentre il settore Danni ha registrato un saldo positivo di 9,4 miliardi, il settore Vita un saldo negativo di 17,2 miliardi. Si tratta del quattordicesimo trimestre consecutivo in cui si sono rilevate minusvalenze nette per il settore assicurativo; tuttavia, permane ormai da un anno, un saldo positivo degli investimenti non durevoli (+3,8 miliardi a settembre 2025).
Ha contribuito al saldo negativo complessivo, in particolare, il comparto obbligazionario (corporate e titoli di Stato) che nel complesso ha registrato un valore di saldo pari a -25,4 miliardi. Positivo, invece, l’apporto al saldo da parte del comparto azionario che ha rilevato un valore di +12,2 miliardi, in lieve calo rispetto a giugno 2025.
Con riferimento agli investimenti in azioni, negli ultimi trimestri osservati il saldo è rimasto sempre positivo e su valori superiori ai 10 miliardi. Il saldo registrato a settembre 2025 è prevalentemente determinato da investimenti durevoli (+9,7 miliardi).
Il saldo per gli investimenti in obbligazioni corporate è lievemente migliorato rispetto a giugno con un valore negativo e pari a -2,5 miliardi. In particolare, resta ancora lievemente negativo, seppur in miglioramento, il saldo degli investimenti non durevoli (-0,2).
Per i soli titoli di Stato il saldo a settembre 2025 è stato negativo e pari a -22,9 miliardi, in peggioramento rispetto al trimestre precedente. Anche per questa tipologia di investimento le minusvalenze nette del comparto non durevole si sono progressivamente ridotte fino a
raggiungere negli ultimi dodici mesi valori inferiori ai quattro miliardi (-3,2 miliardi alla fine di settembre 2024, -3,6 miliardi alla fine di dicembre 2024, -3,4 a fine marzo 2025, -2,0 a fine giugno 2025 e -2,4 miliardi in quest’ultima rilevazione).
Il lieve peggioramento del saldo tra plusvalenze e minusvalenze latenti dei titoli di Stato registrato nell’ultimo trimestre è coerente con la dinamica registrata, nello stesso periodo, dal rendimento del BTP decennale (stabile intorno al 3,5) che, abbinato alla lieve crescita
dei BUND tedeschi a 10 anni, ha determinato un decremento dello spread BTP-BUND che è passato da circa 90 punti base di fine giugno 2025 a 85 punti base di fine settembre 2025.

