INVIATO SPECIALE

Autore: Filippo De Bellis
ASSINEWS 357 – novembre 2023

A fine agosto ci trovavamo, nell’ambito di un’indagine, a Gravina in Puglia (Ba) sulla scena di un grave infortunio sul lavoro mortale accaduto il 1° agosto 2013 in un cantiere della Sirti, per operare in prima persona – unitamente all’esame della recente sentenza penale emessa sul caso – la descrizione e ricostruzione degli eventi e della loro consequenzialità e concatenazione, e determinare se effettivamente ci fosse stato un problema organizzativo nell’azienda datrice di lavoro che avesse causato l’evento e se avrebbe potuto essere evitato, o se si fosse trattato di meri comportamenti disaccorti forieri di gravi conseguenze, quando è giunta la notizia del gravissimo incidente ferroviario sul lavoro accaduto a Brandizzo (To), con la morte di ben 5 operai della Sigifer, che svolgeva lavori per RFI.

Eventi ricorrenti in un’Italia che ha norme antifortunistiche sul lavoro e sulla responsabilità organizzativa e gestionale degli enti ritenute molto avanzate a livello europeo, ma che sul piano pratico in realtà sembra avere grosse difficoltà a garantire l’incolumità sui posti di lavoro: 450 morti circa solo nei primi 6 mesi dell’anno (dato Inail, compresi 1/4 in itinere, in aumento a causa della riduzione dello s.w.), ad una media di 2,7 al giorno.

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