Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Poche priorità e tutte, o quasi, condensate per garantire il potere d’acquisto dei redditi medio-bassi. La seconda manovra del governo di Giorgia Meloni è quella delle scelte. Gli spazi di intervento sono stretti e poggiano su un maggiore deficit per 15,7 miliardi, tagli lineari del 5% alla spesa dei ministeri, aumenti delle accise sui tabacchi. In questi paletti il governo ha deciso di avviare la riforma delle garanzie pubbliche. L’obiettivo è rendere lo strumento un volàno degli investimenti ad alto valore aggiunto anche in campo sociale. Perciò nel disegno di legge di Bilancio approvato ieri dal Consiglio dei ministri sono state previste misure sui fondi d’investimento e sulle coperture a condizioni di mercato concesse da Sace nonché la nascita di un fondo di garanzia per le assicurazioni dedicato al ramo Vita per far sì che non si ripetano crisi come quella di Eurovita.
Le sfide di hacker e clima. La ricerca IIA: entro fine anno investimenti a 800 mln di euro. Insurtech al lavoro su cybersecurity e ambiente. Le proposte I4T: parametriche per il ramo travel sviluppate in collaborazione con Revo Insurance e coperture per gite scolastiche. Auto, case  e imprese, poche tutela dai rischi ambientali. IIA ritiene necessario promuovere una cultura assicurativa che renda le persone più consapevoli sia dei rischi che corrono sia dei vantaggi  offerti da alcune polizze, come l’assicurazione parametrica. Muoversi in modalità protetta. Nuova polizza Telepass e Itas Mutua per i servizi di mobilità. Dalla RC auto agli infortuni sugli sci, le sette sorelle dell’offerta assicurativa di Telepass

Stretta sui prepensionamenti. Dall’anno prossimo scompariranno Ape sociale, opzione donna e quota 103 sostituite da una sola e nuova «uscita flessibile» con un meccanismo di bonus malus, rispettivamente, a chi posticipa o anticipa la pensione. I requisiti: età minima 63 anni in tutte le ipotesi di pensionamento anticipato; almeno 35 anni di contributi per le donne, 36 anni per caregiver, disoccupati, lavori gravosi e disabili e 41 anni per gli altri casi. Buone notizie, invece, sul pensionamento ordinario dei lavoratori giovani, quelli cioè appartenenti al regime contributivo (che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995): scomparirà il requisito relativo all’importo minimo della pensione maturata, pari a 1,5 volte l’assegno sociale, per il diritto alla pensione di vecchiaia. Le novità fanno parte del pacchetto di misure della manovra 2024 approvato ieri dal consiglio dei ministri, insieme a un decreto legge che anticipa a novembre il conguaglio della rivalutazione 2023.
Ambienti di lavoro sempre più sicuri. Sia sulla scelta di attrezzature e macchinari, sia nei coinvolgimenti dei lavoratori nella scelta delle politiche di prevenzione. E’ il senso delle convenzioni dell’Oil recepite nell’ordinamento italiano con la legge 8 giugno 2023, n. 84, il cui strumento di ratifica è stato Consegnato dal Rappresentante Permanente dell’Italia presso le Nazioni unite e le altre Organizzazioni internazionali a Ginevra, Ambasciatore Grassi, nelle mani del Direttore Generale dell’OIL, Gilbert F. Houngbo.

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Dopo la cessione, la scorsa settimana, di Tua Assicurazioni ai tedeschi di Allianz da parte di Generali, un’altra mossa aggiusta il risiko assicurativo italiano: la vendita di Bcc Vita a Bnp Paribas Cardif, coronamento di una trattativa in esclusiva curata da Kpmg, Kitra, Legance, iCONS e che ha già visto a settembre il gruppo Bcc Iccrea trasferire il 51% di Bcc Assicurazioni ad Assimoco, il cui azionista di riferimento sono i tedeschi di R+V Verischerung.  Il polo assicurativo del Gruppo Bnp Paribas si avvia a chiudere la trattativa per rilevare il 51% del comparto vita delle banche cooperative entro la fine del mese, per poi procedere al closing verso febbraio-marzo. Sarebbe prevista la possibilità, per i francesi, di salire al 70% nel caso vengano raggiunti buoni obiettivi di performance: se per Bcc Assicurazioni riguardava la raccolta premi, qui riguarderebbe la raccolta netta. Contestualmente, l’accordo distributivo potrebbe essere esteso da 5 a 15 anni. Alla fine il 51% di Bcc Vita sarebbe stimato in oltre 150 milioni di euro, ma l’acquisto di un ulteriore 19% potrebbe portare l’esborso finale a oltre 200 milioni; contemplato inoltre un meccanismo di earn-out sui target di raccolta.
«Già diversi giorni prima avevo segnalato che l’autobus andava in accelerazione spontanea. Quando facevo per rallentare, anziché frenare prendeva velocità. Non sono stato creduto e mi hanno deriso». Parole dell’ex autista della società «La Linea» che era alla guida del bus elettrico Yutong finito contro il rimorchio di un mezzo pesante su una rotonda a Marghera (Venezia) il 16 giugno. Un incidente emerso dopo lo schianto di sabato a Mestre e soprattutto dopo la strage del cavalcavia del 3 ottobre, costata la vita a 21 persone, con due bus dello stesso modello: anche sul caso di tre giorni fa la procura ha aperto un’inchiesta e disporrà una verifica tecnica sul mezzo, nonostante l’autista stesso abbia detto di aver avuto un malore. L’azienda ha però smentito il problema di 4 mesi fa, forte anche di una perizia dell’assicurazione che ha escluso il problema e la vicenda sta già avendo una coda giudiziaria tra le parti. L’ex autista sarà sentito dagli inquirenti.

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Torna a fare cassa, tagliando in modo forte o azzerando la rivalutazione all’inflazione delle pensioni alte e rafforzando quella degli assegni medio-bassi. Fino a quattro volte il minimo, 2.100 euro lordi, restano rivalutati al 100%. Tra quattro e cinque volte, fino a 2.600 euro, salgono al 90% (oggi sono all’85%). Sopra, oggi le percentuali vanno dal 53 al 32%. Potrebbero anche azzerarsi. Torna a fare cassa, tagliando in modo forte o azzerando la rivalutazione all’inflazione delle pensioni alte e rafforzando quella degli assegni medio-bassi. Fino a quattro volte il minimo, 2.100 euro lordi, restano rivalutati al 100%. Tra quattro e cinque volte, fino a 2.600 euro, salgono al 90% (oggi sono all’85%). Sopra, oggi le percentuali vanno dal 53 al 32%. Potrebbero anche azzerarsi.
I miliardi in più per la sanità sono poco oltre 3 ma circa 2,3 non saranno a disposizione delle Regioni per migliorare il sistema pubblico, perché se ne andranno per il rinnovo dei contratti del personale. Così l’incremento è di circa 1 miliardo, cifra lontana dai 4 chiesti dal ministro alla Salute Orazio Schillaci. Il fondo sanitario, come dice Meloni, sale (anche grazie a 2 miliardi stanziati a suo tempo da Roberto Speranza) fino a 136 milioni ma il rapporto tra la spesa in questo settore e il Pil continua a scendere.

Dopo Quota 100 e Quota 102 anche Quota 103 va in pensione. Dal 1° gennaio 2024 sarà sostituita da Quota 104, la possibilità di uscire con 63 anni di età e 41 di contributi, alla quale sarà collegato un meccanismo di incentivi per rimanere più lungo al lavoro e, forse, di penalizzazioni per chi tentasse di accorciare leggermente i tempi del pensionamento, sulla falsariga del cosiddetto “bonus Maroni”. E anche Ape sociale e Opzione donna lasciano il campo, almeno nell’attuale configurazione, a un nuovo fondo per la flessibilità in uscita destinato ad alimentare uno strumento unico di accompagnamento alla pensione per i caregiver, i disoccupati, i lavoratori impegnati in attività «gravose» e i disabili che abbiamo varcato le soglie di 63 anni d’età e 36 di versamenti (oggi 30 in molti casi). Che si dovrebbero ridurre a 35 anni per le donne, con magari la possibilità di “sconti” in presenza di figli, ancora tutta da verificare. Si traduce in queste misure sulla previdenza, contenute nella manovra varata ieri dal Consiglio dei ministri, quello che per il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è un accesso al pensionamento anticipato «con forme rafforzate e restrittive rispetto al passato».