Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Tua Assicurazioni passa da Generali al gruppo Allianz. La compravendita, anticipata da Milanofinanza.it, è stata ufficializzata ieri in serata dalle due compagnie. Per il gruppo triestino, che aveva ereditato Tua nell’ambito dell’opa Cattolica, l’operazione è in linea con l’implementazione in Italia del piano Lifetime Partner 24: Driving Growth, che prevede di perseguire una crescita profittevole e rendere più efficiente la macchina operativa. Il corrispettivo della cessione ammonta a 280 milioni. Tua, con 280 milioni di premi danni distribuiti prevalentemenete tramite 500 agenti consentirà ad Allianz di aumentare la quota di mercato dell’1% a circa l’11%.
Le polizze Vita preparano il riscatto. Colpite dal repentino rialzo dei tassi d’interesse e dal temibile ritorno della concorrenza dei titoli di Stato, con il Btp Retail vicino al un tasso del 5%, questi prodotti hanno vissuto mesi difficili. Il caso di Eurovita, la compagnia che per evitare il fallimento ha avuto bisogno di un’operazione di salvataggio di sistema, ci ha messo del suo, mettendo alla prova la fiducia dei clienti. Un quadro complicato che ha portato il settore assicurativo a subire pesanti deflussi: a giugno la raccolta netta era negativa per 10,7 miliardi, a fronte di 804,8 miliardi di riserve secondo i dati di Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici). Ma la risposta delle assicurazioni è stata pronta. Da inizio anni sono state lanciate 16 nuove gestioni, con rendimenti più alti, e tra gli assicuratori c’è l’intenzione di aggiungere a questi nuove garanzie e servizi più propriamente assicurativi. Le polizze Vita si fanno insomma più ricche per tornare a essere appetibili agli occhi dei clienti. La volontà, dopo anni di tassi d’interesse rasoterra che hanno reso le gestioni complicate, è di «tornare a fare gli assicuratori», come ha detto Raffaele Agrusti, ceo di GamaLife Italia, tra gli ospiti della giornata conclusiva della quinta edizione del Festival delle Assicurazioni di Class Editori.
Il trend demografico dell’Italia non lascia spazio ai dubbi: la popolazione invecchia e si vive sempre più a lungo, ma questo significa che in futuro il rischio di non essere autosufficienti e di dover convivere con una o più patologie croniche riguarderà milioni di persone. «Già oggi abbiamo 24 milioni di italiani che hanno una malattia cronica e 12 milioni che ne hanno più di una. Gli anziani non autosufficienti sono 3 milioni e proiettando il trend al 2030 si arriva a 5 milioni di persone», ha evidenziato Alberto Vacca, Head of Life and Health di Allianz nell’ultima giornata del Festival delle Assicurazioni di Class Editori. «Questa situazione non può essere affrontata solo dallo Stato, che spende l’1,9% del pil per questo problema e in modo non organizzato. Serve una collaborazione tra pubblico e privato».
Il settore delle assicurazioni è uno di quelli più esposti ai cambiamenti, dallo sviluppo dirompente dell’intelligenza artificiale al ruolo di soggetti diversi dalle compagnie tradizionali pronti ad entrare nel mercato, come le telco. Le prospettive dell’insurance non potevano quindi che essere tema di dibattito al Festival delle Assicurazioni, organizzato da Class Editori, che si è concluso ieri. Tra i player non tradizionali ci sono le società captive, realtà dalla struttura leggera che sono fondate per fornire auto-assicurazione alle imprese. «In tutto il mondo sono registrate 7.000 società captive, di cui 600 in Europa, e il trend è di un aumento sempre più marcato», ha spiegato Carlo Cosimi, presidente di Anra. Un mercato che per l’Italia vale circa 700 milioni, con società captive tutte domiciliate all’estero ma che, con una normativa adeguata, potrebbero tornare in Italia, ha suggerito Cosimi.
Dopo aver evitato per un anno e mezzo i venti contrari che si erano abbattuti sui mercati quotati, anche il private equity inizia a fare i conti con il rallentamento economico e le incertezze macroeconomiche. Lo certificano perfino i dati di un’industria, quella italiana, che finora era riuscita a schivare sempre le avversità, anche in ragione della sua giovane età rispetto a mercati più evoluti. Risultato: nel terzo trimestre il private equity tricolore ha fatto registrare 91 operazioni, in calo del 22% rispetto alle 118 dello scorso anno. Si tratta della prima flessione trimestrale dopo tre anni di crescita costante. A censire questi risultati è l’Osservatorio Pem di Liuc-Business School, realizzato in collaborazione con Aifi (associazione di categoria del private equity, private debt e venture capital) e con il contributo di Deloitte, Di Luccia & Partners, Fondo Italiano d’Investimento sgr, McDermott Will&Emery e Value Italy sgr.
Aziende italiane in pre-allerta in Israele: se la guerra contro Hamas avrà un’escalation, sono pronti i piani di evacuazione dei dipendenti. A occuparsene è la società pioniera della gestione dei rischi per la sicurezza e la salute, International SOS, che affianca nelle emergenze il 64% delle aziende dell’indice Fortune Global 500: dagli uragani alle epidemie, dai colpi di Stato ai conflitti come quello in corso in Ucraina e tra Israele e Hamas. La società ha già inviato tre task force sul campo. «Abbiamo innalzato il livello di allerta nel Paese, consigliando a tutte le organizzazioni presenti ancora sul terreno di evacuare il personale non essenziale», spiega Franco Fantozzi, ex Ros, e ora senior security advisor della società, a MF-Milano Finanza. «Abbiamo il nostro personale sul campo, medici e specialisti della security. C’è poi, pienamente operativa, la nostra squadra di intelligence: riceviamo costantemente bollettini dal territorio che aggiorniamo e condividiamo con i nostri clienti. Il lavoro avviene in stretto coordinamento con i nostri centri di assistenza in Europa».

 

Niente obbligo di assicurazione per le bici a pedalata assistita. L’assistenza elettrica non fa scattare la qualifica di veicolo per la “dueruote”. È quanto ha stabilito la Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue), con sentenza del 12/10/2023 nella causa C-286/22. Il principio afferma che non rientra nella nozione di «veicolo» una bicicletta, il cui motore elettrico fornisce unicamente pedalata assistita e che dispone di una funzione che le consente di accelerare senza pedalare fino a una velocità di 20 km/h, se tale funzione può essere tuttavia attivata solo dopo uso della forza muscolare. La decisione chiarisce anche la portata delle disposizioni, ancora in corso di definizione, del futuro dlgs di recepimento in Italia della direttiva UE 2021/2118, in materia di estensione ai veicoli leggeri dell’obbligo di assicurazione della responsabilità civile.
Risparmiare sul responsabile della protezione dei dati incaricando un soggetto in evidente conflitto di interessi rischia di diventare un boomerang per il primo cittadino. In particolare se il comune decide di affidare il compito al dirigente della società partecipata che si occupa della gestione informatica del municipio. Lo ha chiarito il Garante per la protezione dei dati personali con il provvedimento n. 363 del 31 agosto 2023. Il comune dell’Aquila ha delegato alla sua società strumentale sia i servizi tecnici che il supporto privacy e la nomina del dpo, ovvero il responsabile della protezione dei dati.
È reato congelare male il pesce destinato alla vendita al pubblico, anche se non è andato a male. La contravvenzione prevista dalla legge 283/62 sulla sicurezza alimentare, infatti, persegue il cattivo stato di conservazione anche nelle modalità estrinseche in cui si realizza, a partire dalle condizioni igieniche precarie. E a far scattare la condanna a carico del commerciante non servono analisi di laboratorio ma bastano i documenti allegati alla verifica dei carabinieri del Nas, i nuclei antisofisticazione e sanità. Così la Cassazione nella sentenza 40504/23, pubblicata dalla terza sezione penale.
Il rischio di danno erariale per il mancato rispetto dei termini procedurali esiste, ma è estremamente circoscritto. Il parere del Servizio supporto giuridico del Ministero delle infrastrutture n. 2090, lungi dal fondare timori per le responsabilità del Rup, indirettamente conferma che il ritardo di per sé non comporta necessariamente conseguenze risarcitorie automatiche.
«Il Superbonus non è nato con l’intenzione di rispondere a esigenze di politica abitativa ma con quella di generare uno shock economico espansivo, una politica anticiclica che favorisse il rimbalzo post-pandemia. A fronte di 88 miliardi di spesa pubblica sostenuta, le stime di Nomisma mostrano una produzione di valore economico superiore a 200 miliardi di euro e un risparmio in bolletta pari a 30 miliardi di euro. Nel lungo termine, una misura come il Superbonus non è sostenibile per le casse pubbliche, dovremo però far tesoro dell’esperienza per progettare bonus che non manchino l’obiettivo: il primo è la transizione energetica del patrimonio immobiliare. Per gli edifici residenziali, la direttiva europea sulle case green rende necessario il raggiungimento della classe energetica D entro il 2033. In Italia si dovrà intervenire su 1,8 milioni di immobili residenziali (su circa 12 milioni complessivi), da efficientare entro le scadenze indicate. Sarà necessario abbassare l’entità dell’incentivo al 60-70%. La parte di spesa che resterà sulle spalle delle famiglie sarà ricompensata dai risparmi energetici e dagli aumenti di valore delle abitazioni».

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Un guasto meccanico al bus, praticamente nuovo, precipitato a Mestre. L’ipotesi, inizialmente passata in secondo piano, sarebbe ora riconsiderata alla luce dei primi, parziali, risultati dell’autopsia sul corpo dell’auti-sta. Finora, infatti, non sarebbero state rinvenute evidenze di malori, anche se ulteriori accertamenti sono in program-ma la prossima settimana. Il guasto potrebbe riguardare i freni: l’autista potrebbe aver tentato di rallentare strisciando contro il guard rail.

Generali vende ad Allianz il gruppo Tua Assicurazioni. È arrivata a conclusione, dopo un processo competitivo, la vendita della controllata del Leone di Trieste. Rientra nelle previsioni l’incasso ottenuto dall’operazione. Il controvalore per la cessione è pari infatti a circa 280 milioni di euro. La transazione incrementerà di circa 1 punto percentuale il Solvency Ratio del gruppo italiano e avrà un impatto trascurabile sull’Eps. L’operazione rientra nella strategia del gruppo assicurativo di Trieste di perseguire una crescita profittevole, ridurre la complessità con l’obiettivo di efficientare la macchina operativa e di aumentare la diversificazione del segmento Danni.