Le perdite dovute a catastrofi naturali coperte da assicurazioni o riassicurazioni pubbliche e private hanno già raggiunto i 93 miliardi di dollari alla fine di settembre, facendo sì che il 2023 sia un altro anno con oltre 100 miliardi di dollari di perdite assicurate da catastrofi, secondo le stime di Gallagher Re.

Il broker riassicurativo cita “eventi climatici e meteorologici da record e temperature estreme”, che hanno fatto lievitare le perdite per catastrofi naturali in tutto il mondo.

Per il periodo gennaio-settembre 2023, Gallagher Re stima che le perdite economiche abbiano raggiunto i 290 miliardi di dollari statunitensi e le perdite assicurate i 93 miliardi di dollari statunitensi, ponendo il 2023 sulla buona strada per diventare il sesto anno dal 2017 a superare i 100 miliardi di dollari di perdite assicurate annuali.

Di questi, 86 miliardi di dollari sono dovuti all’impatto di eventi catastrofici legati al clima e alle condizioni atmosferiche.

Il nuovo rapporto di Gallagher Re sulle catastrofi naturali mostra che gli Stati Uniti hanno rappresentato il 74% di tutti i danni assicurati a livello mondiale fino a settembre. Si tratta di 23 dei 29 sinistri assicurati da un miliardo di dollari che si sono verificati nei primi nove mesi del 2023.

Il rischio dominante per i danni assicurati da catastrofi naturali e meteorologiche rimane la tempesta convettiva grave (SCS), e Gallagher Re stima che le perdite assicurate da SCS ammontino a oltre 60 miliardi di dollari l’anno.

Gli Stati Uniti sono ancora una volta la fonte della maggior parte, con circa 54 miliardi di dollari o più di perdite assicurate SCS nel Paese quest’anno, una cifra che il broker riassicurativo definisce “sconcertante”.

Steve Bowen, Chief Science Officer di Gallagher Re, ha dichiarato: “Abbiamo raggiunto il punto in cui le perdite assicurate annuali che superano i 100 miliardi di dollari dovrebbero essere considerate come una nuova normalità, e il 2023 è sulla buona strada per superare nuovamente questo totale. Gli effetti del rafforzamento di El Niño sono stati amplificati dall’influenza del cambiamento climatico. Il 2023 è stato un anno caratterizzato da una pletora di nuovi record di catastrofi naturali, perdite finanziarie per vari pericoli o fenomeni meteorologici e climatici altamente anomali”.

Ancora una volta è evidente l’entità del gap di protezione, soprattutto negli Stati Uniti.

Qui, il 68% delle perdite economiche non è stato assicurato, il che, spiega Gallagher Re, “mette in evidenza quante opportunità esistano per preparare meglio i cittadini globali al rischio di catastrofi naturali. Sebbene ciò sia più urgente nei Paesi con economie emergenti e in via di sviluppo, esistono grandi lacune anche nei mercati assicurativi più maturi per quanto riguarda i singoli rischi”.