PAPA: LA FUSIONE DELLA BANCA IN BPER PROCEDE CON IL RILANCIO COMMERCIALE
di Claudia Cervini
«La fusione di Banca Carige in Bper procede secondo i tempi. E il piano di rilancio commerciale dell’istituto ligure avanza» nonostante la congiuntura e l’incertezza macroeconomica. Al momento i depositi «non risentono» della recessione in arrivo e avere «importanti azionisti alle spalle come Unipol per l’istituto emiliano è una garanzia che aiuta anche nei contesti di mercato difficili». Parola di Gianni Franco Papa, presidente di Banca Carige, di Banca Cesare Ponti e consigliere di amministrazione di Bper che in questa intervista esclusiva a MF-DowJones fa il punto della situazione. La sentenza del Tribunale Ue «non sconfessa la decisione della Bce sul commissariamento», spiega ancora il banchiere che illustra anche quale sarà il ruolo di Cesare Ponti nella nuova realtà.

Domanda. Nel discorso ai neolaureati all’Università Cattolica ha detto che la fusione di Banca Carige in Bper non è come le altre operazioni straordinarie di questa natura. Per quale motivo?

Risposta. Non è come le altre perché stiamo cercando di integrare una banca con oltre 500 anni di storia in un grande gruppo e stiamo mettendo a fattor comune le forze delle due realtà nei rispettivi territori. Il prodotto finale sarà una nuova entità rafforzata. La sfida che ci poniamo, nel rispetto dei necessari criteri di efficienza e di economicità, è che il valore aggiunto derivante dall’esperienza professionale di 3 mila persone, e da una storia di 500 anni, possa essere integralmente trasferito e diventare una nuova ricchezza per l’intero gruppo a vantaggio dei nuovi dipendenti che entrano in Bper al pari di quelli storici, come del tessuto economico di tutti i territori in cui siamo presenti.

D. La fusione sta procedendo secondo le tempistiche?

R. Sta procedendo secondo le scadenze che ci eravamo prefissati, siamo fiduciosi di raggiungere il traguardo nei tempi stabiliti.

D. E’ arrivata però una sentenza del Tribunale Ue che sconfessa le decisioni della Bce sul commissariamento.

R. Non sconfessa le decisioni della Bce. Sono laureato in giurisprudenza ma non sono un legale. Posso però affermare che l’Ue non è entrata nel merito del commissariamento: il Tribunale ha sostenuto che è stata applicata una normativa europea invece di una normativa nazionale in quanto l’Italia aveva recepito la normativa Ue. Non è una sconfessione della necessità dell’aumento di capitale e del commissariamento, è una questione di diritto.

D. Può fornirci aggiornamenti sul piano di rilancio commerciale di Banca Carige? Il rischio recessione sta impattando i depositi?

R. La situazione economica in Ue è in rallentamento ma, stando ai dati della produzione industriale, l’Italia va meglio di altri Paesi. Per quanto riguarda Carige c’è un piano di rilancio in corso, la banca ha attraversato un periodo particolare, gli ultimi 9 anni sono stati travagliati ma grazie al contributo di tutti i dipendenti è stato mantenuto un rapporto col territorio molto forte. C’è un attaccamento palpabile del territorio nei confronti della banca e viceversa. Ovviamente i colleghi hanno dovuto giocare in difesa, perché non potevano offrire determinati prodotti e servizi a causa della situazione che si era verificata.

D. Come state ovviando a questa situazione?

R. E’ in corso un rilancio delle attività in Liguria e vogliamo riportare oggi in Carige e a breve nel gruppo Bper, tramite la grande direzione territoriale che verrá creata a Genova (col mantenimento anche del nome Carige per la valenza che ha sul territorio), parte delle attività che erano migrate su altri operatori a causa di questo problema. Siamo forti di 800.000-900.000 clienti e questo riconoscimento ci consentirà di migliorare ancor più oggi che entriamo a far parte di un gruppo solido e con le spalle larghe come Bper.

D. State chiudendo la trimestrale. Quali indicazioni emergono?

R. I risultati comunicati a giugno davano già conto di un costante miglioramento della situazione. Non posso anticipare nulla a livello quantitativo perché ai numeri stanno lavorando i colleghi in questi giorni e siamo parte di un gruppo quotato; ma posso annunciare che oggi siamo in una situazione di costante miglioramento. La crisi economica in questo momento non la vediamo ancora sui nostri clienti, è troppo presto.

D. Condivide le richieste di Andrea Enria circa i piani di capitale delle banche Ue o pensa che si tratti di eccessiva prudenza?

R. Io non metto in discussione quello che dice Enria ma ritengo che il sistema bancario italiano abbia effettuato una pulizia dei suoi bilanci molto forte: oggi viaggiamo su percentuali di Npl e Npe molto basse che mettono le banche del sistema a livelli pari se non superiori – e tra queste c’è il gruppo Bper – delle controparti europee. Poi bisogna essere sempre attenti a come si muove il mercato, bisogna essere conservativi ed è nei momenti buoni che si fa provvista per quelli meno buoni. C’è comunque una grande attenzione delle banche italiane a mantenere la qualità degli asset.

D. Bper è uno dei grandi player del settore bancario italiano e ha alle spalle un grande azionista come Unipol. Vede spazi per un ulteriore consolidamento?

R. Per il momento quello che dobbiamo fare è consolidare Carige e far crescere Banca Cesare Ponti come polo del private banking a livello nazionale del gruppo Bper. Abbiamo tanta carne al fuoco, c’è tanto da fare. Avere importanti azionisti alle spalle dà solidità alla banca e un azionariato forte la sostiene anche nei momenti difficili. Il mio ruolo è quello di traghettare insieme al management e ai colleghi Carige nel gruppo Bper. (riproduzione riservata)
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