Il cambiamento climatico sta mettendo sotto scacco diversi settori dell’economia italiana, in primis quello agricolo. Ma nonostante i numerosi rischi a cui sono esposte, solo il 10% delle imprese agricole si assicura. Temi caldi che sono stati affrontati durante la rassegna Milano Festival delle Assicurazioni di Class Editori, dove gli esperti hanno messo in luce una soluzione che potrebbe fare al caso del settore: le polizze parametriche. Si tratta di prestazioni assicurative che non sono legate al verificarsi di un sinistro, ma di un evento. Per mettere in pratica queste soluzioni c’è bisogno di una «solida base di dati e di uno studio approfondito delle relazioni di causa-effetto tra l’evento e il danno», ha sottolineato Alberto Minali, ad di Revo. Inoltre, come ha affermato Daniele Caceffo, responsabile line of business del settore agricoltura Italia di Cattolica Assicurazioni del gruppo Generali, «la tecnologia ci permette di migliorare queste polizze e fornire una risposta rapida all’assicurato», riducendo allo stesso tempo i costi per la compagnia.

In uno scenario economico volatile come quello attuale, un ruolo centrale lo giocano anche le collaborazioni tra pubblico e privato. A ricordarlo è stato Umberto Guidoni, co-direttore generale di Ania, l’associazione delle imprese assicuratrici che ha nel cassetto una proposta di partnership con il governo per snellire il ruolo dello Stato nelle coperture contro i danni da calamità naturali. Un disegno interessante, ha commentato Valentina Paduano, board member di Anra, che però deve essere completato con chiare indicazioni sui termini delle polizze. Nello scegliere l’assicurazione, infatti, le aziende non guardano solo al prezzo, ma prestano sempre più attenzione al tipo di copertura offerta, ha continuato Paduano.

In chiusura del panel si è espresso Vittorio Scala, country manager for Italy and head of Medi region di Lloyd’s Europe, sottolineando come anche tra le compagnie assicurative possono nascere collaborazioni preziose. (riproduzione riservata)
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